Tinder, Once, Bumble e le altre: quando il dating è a prova di vaccino

Come sono cambiate le abitudini del dating in un periodo che non ha remato a suo favore? Se pensate che Tinder sia oramai un compianto defunto vi sbagliate: è in perfetta forma, rinnovato e pronto a sfoggiare le nuove regole del corteggiamento, dagli States al Regno Unito. Il motivo? I virtual dating e… i vaccini. 


Il mercato delle app di dating è stato protagonista di un’evoluzione quindicennale. L’influenza della tecnologia sulle relazioni ha giocato un ruolo importante definendo quella che potremmo chiamare  digitalizzazione del corteggiamento umano. I motivi che hanno favorito l’apertura verso questo tipo di esperienze, che promuovono la cultura del collegamento e della gratificazione, sono differenti come spiega Silvia Pasqualotto in un articolo su Il Sole 24 Ore

C’è chi ha fatto del matching un modo per conoscere gente in una nuova città, altri fanno login nella speranza di intraprendere la giusta via per metabolizzare una relazione finita male, c’è chi è andato alla ricerca di un’avventura e chi del vero amore.

Secondo lo studio The strenght of absent ties: social integration via online dating, condotto dai docenti di economia Josuè Ortega e Phlipp Hergovich, un terzo delle relazioni nasce su internet. Il dato è previsto in salita se si considerano le relazioni omosessuali e quelle fra persone di estrazioni culturali differenti. 

Gli italiani che praticano dating, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, possono contare su una rosa di app variegate: Lovoo, molto apprezzata fra i più giovani, The League favorisce incontri d’élite fra giovani professionisti, Once dà la possibilità ai daters di visionare un solo profilo al giorno selezionato dai matchmakers; mentre su Bumble solo le donne possono inviare il primo messaggio. 

Capofila, tra le app del corteggiamento online è Tinder. Alla base del suo funzionamento c’è la geolocalizzazione del dispositivo in uso, una volta effettuata la registrazione e dopo aver selezionato le proprie preferenze, inizia lo swipe fra i vari profili finchè non si trova chi rispecchia i propri criteri di appetibilità per intraprendere il matching. Il resto è storia da scrivere.

A qualcuno capita che, dopo essersi timidamente avvicinato a Tinder e aver tentato un qualche approccio, questa modalità di dating non piaccia: la pratica che antecede il matching può risultare simile a quando, al ristorante, sfogliando il menù, scegliamo e ordiniamo quel piatto che possa saziare i nostri appetiti e dunque soddisfare le nostre aspettative. D’altronde il desiderio sessuale ha molte affinità con quello gastronomico più di quante se ne possano immaginare.

Durante la pandemia, come si sono evolute queste affinità?

In Italia, il cielo appare nebuloso come apprendiamo per bocca di Craig Chapple sul sito Ninjamarketing che riporta, per il mese di marzo 2020, un rallentamento dei download con un leggero trend al ribasso. Questo non ha scoraggiato gli amanti del virtual dating che si sono concessi a conoscenze più approfondite andando oltre il primo match. Secondo quanto dichiarato da Marvi Santamaria, autrice di Tinder and the City, fra le categorie più attive ci sono Millennials e la Generazione Z.

Cosa ben diversa invece accade negli Stati Uniti dove, il giorno in cui nel mondo si scoccava il tempo del lockdown, Tinder ha registrato circa 3 miliardi di swipe. A seguire,  OkCupid  nel mese di maggio ha segnato un incremento degli appuntamenti online del 700 per cento rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente; mentre su Bumble le videochiamate sono cresciute del 70 per cento. Inoltre, gli utenti hanno dato vita a virtual dating su piattaforme come  Zoom o FaceTime, dove sono stati organizzati aperitivi, brunch o serate film. Pratiche che prima potevano apparire strane sono diventano socialmente accettabili.

Spostandoci nel Regno Unito scopriamo che gli approcci sono similari, le app di dating non hanno patito la crisi dettata dalle misure per il contrasto del Covid-19, anzi galoppano verso una nuova era. Il segreto? I vaccini. O meglio, essersi vaccinati. Essere vaccinati si è rivelato più sexy che avere un corpo marmoreo, o un profilo gold. Secondo quanto riportato dal sito britannico Tyla, Tinder ha registrato nel giro di pochi mesi una grande crescita, merito di coloro i quali hanno aggiunto tra le informazioni del loro profilo quella di avvenuta vaccinazione. 

Il numero di coloro che su Tinder hanno menzionato la parola “vaccino” tra settembre e dicembre 2020 è aumentato del 258 per cento, mentre su OKCupid la percentuale, in un periodo che va da novembre 2020 a gennaio 2021, è aumentata del 137 per cento. Di similare prassi è quanto accade su Bumbe dove gli utenti – il 63 per cento – ha discusso sull’uso dei dispositivi di sicurezza per poter vivere al meglio il primo appuntamento. L’anno trascorso e l’attuale sono stati costellati da paura e ansia da contagio, in un mondo che vuole ripartire anche dalle relazioni, far sapere di essersi vaccinati può rivelarsi rassicurante.

Le regole del dating sono cambiate durante il periodo pandemico che di per sè ha dinamiche sociali complesse, riconducibili non solo alla noia o al desiderio che guida alla ricerca del giusto match. Ci sono utenti che le usano come conseguenza di relazioni concluse a causa della distanza o altre finite per l’estremo opposto, ovvero una convivenza forzata.

Venendo meno il consueto modus operandi degli incontri, che sia in un pub, in un caffè o al ristorante, si è assistito a un modo diverso di pensare gli appuntamenti, rivalutandone anche le priorità: conoscere meglio l’altro, avendo più tempo a propria disposizione, decidendo a chi dedicarlo e adottando un approccio più genuino. A ciò fa seguito la percentuale di chi fosse alla ricerca di un’avventura.

Alcuni daters hanno dichiarato di sentirsi sollevati dai virtual dating che nulla hanno a che fare con l’ansia da prestazione che può determinare un appuntamento in presenza. Gli utenti hanno più tempo e decidono, ma allo stesso tempo hanno anche più preoccupazioni: livelli più elevati di stress, maggiore tensione familiare e disoccupazione di massa. Alcuni invece scelgono di concentrarsi su amici e familiari mettendo da parte l’idea di entrare nella community degli appuntamenti online.


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