Crisi migratoria USA-Messico, lì dove muore il “sogno americano”

Gli Stati Uniti stanno affrontando nuovamente una crisi migratoria con 2 milioni di migranti che potrebbero raggiungere il confine entro quest’anno.


Gli Stati Uniti, adesso più che mai, si ritrovano ad affrontare una crisi migratoria senza precedenti. Nonostante le promesse di Biden, il governo non sembra distanziarsi molto dalle politiche dell’ex presidente Trump sul tema migranti. Si stima che entro quest’anno potrebbero arrivare al confine ben 2 milioni di migranti, il numero più alto degli ultimi 20 anni. 

In questo periodo, molte famiglie vengono rispedite indietro, se ve n’è la possibilità. Il governo americano è in trattative per convincere il Messico a riprendersi più migranti, dal momento che si è rifiutato di riammettere alcune famiglie. L’amministrazione, al momento, sta sfruttando la legge chiamata Title 42 che permette alle autorità di confine di far tornare indietro i migranti, ad eccezione dei bambini non accompagnati.

Bisogna però considerare che quest’anno i dati dei nuovi migranti includono coloro che provano a rientrare nel Paese una seconda volta, anche per l’emergenza da Covid-19 nei propri Paesi. Proprio qualche settimana fa in Honduras si era già formata una nuova carovana, fermata dal decreto di emergenza emanato dal presidente del Guatemala che vieta assembramenti  senza permessi validi lungo il confine con l’Honduras.

Il problema maggiore attualmente è costituito dai bambini non accompagnati che vengono ospitati in strutture poco appropriate. Fino a due settimane, quasi 5.500 bambini vivevano nelle strutture della Dogana e Polizia di frontiera e più di 12.500 nel Dipartimento di Salute e Servizi Umanitari. Molte stanze degli edifici sono sovraffollate per la quantità di bambini che ogni giorno supera il confine; altre invece erano precedentemente destinate ad adulti e dunque non adatte a bambini. 

Secondo un recente sopralluogo, vi sono spazi destinati a 250 persone che invece adesso ne contengono 4.000. A questo proposito, Biden ha dichiarato che «è inaccettabile, stiamo lavorando per trovare altre soluzioni affinché i bambini siano al sicuro». Per l’alto numero di bambini che arrivano ogni giorno, sta diventando sempre più difficile per le autorità riuscire a trasportarli nelle altre strutture. Di questo passo, serviranno altri 34.100 letti per mettere al riparo tutti.

Inoltre, è di qualche giorno fa, il 30 marzo, la notizia di due bambine lanciate dal muro dal Messico agli Stati Uniti da alcuni trafficanti. Il video, ripreso dalle telecamere CCTV delle autorità di confine, ritrae due bambine ecuadoriane di 3 e 5 anni che vengono lanciate dal muro a 4 metri di altezza. Fortunatamente le bambine sono state ritrovate quasi subito e portate in ospedale per accertamenti. Si stima che le cifre estorte alle famiglie, per portare il proprio figlio dall’altra parte del confine nella speranza di un futuro migliore, si aggirino sui 3.000 e i 5.000 dollari.

Fino a due settimane prima un bambino di 6 mesi era stato trovato in un fiume, anche lui lasciato lì da alcuni trafficanti che avevano ferito la madre.

Nonostante molte famiglie siano state respinte, un nuovo report dell’Associated Press rivela che alcuni funzionari ne abbiano accolte alcune con bambini fino ai sei anni. Altre famiglie sono state anche rilasciate senza la compilazione di alcuna pratica e documenti. Sono proprio questi documenti infatti a far attendere interi giorni e settimane ai migranti prima di capire se si potrà procedere il proprio viaggio nel Paese o si verrà rispediti indietro. Con le nuove disposizioni, tutti coloro che vorranno passare il confine saranno rispediti indietro senza alcuna distinzione, ma considerando il grande numero di richiedenti, è stato difficile poter monitorare tutti allo stesso modo. 

Jose Sansario, uno dei tanti migranti arrivati alla frontiera, era scappato dal Guatemala col figlio dopo le insistenti minacce di morte da parte di una gang. Ciò che l’aveva spinto a partire era stato Biden; aveva infatti sentito in giro che la sua amministrazione sarebbe stata cordiale con i migranti. 

Le parole di Biden durante il suo giuramento, dunque, continuano a essere fonte di speranza per tantissimi migranti che intraprendono un lungo viaggio ogni giorno, situazione che però vede i Repubblicani ancor più in conflitto con il neopresidente. I suoi oppositori lo condannano per le politiche troppo accoglienti e per essere responsabile del sovraffollamento al confine.

Un recente sondaggio mostra che il 77 per cento dei repubblicani considera urgente l’ampliamento del muro tra Messico e Stati Uniti. Il sondaggio riporta anche un 22 per cento che ritiene l’immigrazione il problema più importante del Paese, il 7 per cento in più rispetto al sondaggio di febbraio.

Il 5 aprile Biden, durante il discorso per i nuovi cittadini americani, ha ringraziato i migranti che hanno scelto gli Stati Uniti. «Tutti voi avete una cosa in comune – il coraggio. Il coraggio di arrivare in un Paese che è più di un posto ma piuttosto un’idea. L’idea secondo cui tutti sono creati uguali e meritano di essere trattati allo stesso modo». Bisognerà vedere se questa volta Biden sarà fedele alle sue parole.


Immagine in copertina di Tomascastelazo