Sud America, lo scandalo dei vaccini riservati ai vip

In Sud America, lo scandalo dei vaccini riservati a pochi eletti ha colpito Perù, Argentina ed Ecuador e ha portato alle dimissioni dei ministri della Salute.


La campagna vaccinale è stata avviata in moltissimi paesi, seguendo un ordine preciso in base all’età e alla professione svolta. Purtroppo, però, non tutti hanno rispettato le regole e si sono attenuti a quest’ordine. Pochi giorni fa, infatti, si è scoperto che in Sud America alcuni politici hanno riservato delle dosi di vaccino ad alleati politici o a celebrità amiche, creando un vero e proprio scandalo.

Tutto ha avuto inizio in Perù, dove ben 487 persone sono state vaccinate ancor prima che la campagna vaccinale avesse inizio. L’ex presidente Martin Vizcarra e la moglie sarebbero stati vaccinati addirittura lo scorso ottobre, sostenendo di aver fatto parte di un test clinico di un’università. 

L’università ha però smentito che loro abbiano partecipato come volontari ai test per il vaccino. Anche alcuni ministri ancora in carica risultano presenti nella lista di chi è stato vaccinato in segreto, tra cui la ministra degli Esteri Elizabeth Astete. Quest’ultima ha annunciato che non si farà somministrare la seconda dose perchè ha riconosciuto l’errore commesso.

Dopo giorni di malcontento generale, la ministra Astete si è dimessa. Alcuni giorni prima anche il ministro della Salute Pilar Mazzetti aveva presentato le sue dimissioni. Chi prenderà il suo posto sarà già il quinto ministro della Salute in Perù in questo anno di pandemia, segnale che la situazione politica è instabile da molto tempo. 

La vaccinazione nel paese è iniziata recentemente, il 9 febbraio, con la somministrazione del vaccino cinese Sinopharm. L’attuale presidente Sagasti si è detto «indignato perchè questi ministri non hanno adempiuto al loro dovere di dipendenti pubblici e non hanno mostrato lealtà».

Anche in Argentina il ministro della Salute si è dimesso. Il 19 febbraio, Gines Gonzalez Garcia ha presentato le dimissioni dopo aver aiutato amici e politici a saltare la fila per ricevere il vaccino. Lo scandalo vip, come è stato definito, è esploso quando il giornalista Horacio Verbitsky ha ammesso in radio di essere stato vaccinato prima del previsto. 

Molti altri nomi di rilievo in Argentina sono stati chiamati per ricevere in anteprima il vaccino russo Sputnik V. I diretti interessati venivano contattati da Garcia stesso o dal suo assistente per essere avvisati della data e del luogo del vaccino. Con questo modus operandi, il ministro avrebbe riservato ben 3 mila dosi per uso personale e per i suoi alleati politici. 

In Argentina la vaccinazione è iniziata da poco solo a Buenos Aires, dando la priorità agli over 70 e agli operatori sanitari, categorie in cui di certo non rientravano i vip che hanno fatto uso della corsia preferenziale. Il ministro Garcia, dopo le pressioni del presidente Fernandez, si è appunto dimesso, ma non prima di dichiarare che non vi era mai stata una vaccinazione per pochi privilegiati e che si trattava di problemi di comunicazione con il team. Su Twitter ha infatti scritto che alcune persone avevano potuto usufruire del vaccino per via di una confusione involontaria nei suoi uffici quando lui si trovava altrove.

scandalo dei vaccini

Anche la nuova ministra della Salute, Carla Vizzotti, ha sostenuto che lo scandalo coinvolgesse soltanto poche persone e che non vi era mai stata una politica di vaccini riservati. Il presidente Fernandez ha ritenuto questi comportamenti assolutamente inaccettabili e imperdonabili. 

Anche in Ecuador il 26 febbraio si è dimesso il ministro della salute, Juan Carlos Zevallos. La ragione è simile alle altre: avrebbe fatto vaccinare prima del tempo un rettore di un’università. Inoltre, avrebbe mandato delle dosi in una clinica di lusso in cui risiede sua madre. Il presidente Moreno ha annunciato le dimissioni del suo ministro su Twitter, anche per permettere alla campagna vaccinale di proseguire senza problemi. 

In Messico, il ministro degli esteri Marcelo Ebrard ha invece denunciato tutti i paesi privilegiati che stanno facendo scorta di vaccini ricevendone più del dovuto. E la crisi del vaccino risulta in scandali come quelli precedentemente analizzati o nei casi di turismo de vacunas. Il “turismo dei vaccini” consiste nel viaggiare in un altro paese per ricevere una dose di vaccino che nel proprio paese non si potrebbe ancora ottenere. 

Proprio in Messico, per esempio, il conduttore televisivo Juan José Origel è volato fino in Florida per ricevere una dose. Origel è stato aspramente criticato per il suo gesto e in Florida è stato da poco imposto il divieto di essere vaccinati senza la prova di residenza nel paese.

Finora il 75 percento dei vaccini è in mano soltanto a dieci paesi nel mondo. In Sud America sono morte ben 450,000 persone a causa del covid-19 e molte altre sono ancora positive. La corruzione è un problema che persiste da tempo e sta danneggiando anche la sanità in un periodo molto critico. Questi scandali dimostrano quanto ancora il vaccino sia prevalentemente riservato e accessibile a chi è privilegiato, raccomandato o semplicemente più fortunato per essere nato in un determinato paese. 


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