capitale italiana del libro palermo

Palermo si candida a Capitale Italiana del Libro 2021

«Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo» diceva Gianni Rodari. Con l’obiettivo di diffondere l’abitudine alla lettura e favorire l’aumento del numero dei lettori, valorizzando l’immagine sociale del libro e della lettura nel quadro delle pratiche di consumo culturale, Palermo si candida a “Capitale Italiana del Libro 2021”.


Dopo essere stata designata “Capitale della Cultura”, Palermo risponde al bando pubblicato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e lo fa presentando “Il Libro delle Palermo”, un lungo dossier che sintetizza i protagonisti, le realtà, il patrimonio di biblioteche e i festival impegnati nella promozione della lettura.

Oltre a istituzioni cittadine e biblioteche, aderiscono alla candidatura del capoluogo siciliano al titolo di “Capitale Italiana del Libro 2021“, l’assessorato comunale alle Culture, il Sistema bibliotecario cittadino, la Consulta comunale delle culture, la Sispi, il Coime e le biblioteche aderenti al Polo SBN Pa 1 del Sistema bibliotecario cittadino.

Sono diversi i temi che, nell’ambito del progetto, i soggetti coinvolti potranno proporre per raccontare i numerosi volti della città: la Palermo della gente di mare, la Palermo delle donne, degli scrittori, dei nuovi cittadini, degli studenti e degli artisti.

Le aree di intervento per “salvare” la lettura

Più in dettaglio, la pianificazione delle azioni di attuazione del progetto prevede quattro diverse aree d’intervento. La prima consiste nel miglioramento dell’offerta culturale che sarà conseguito attraverso il maggiore coordinamento dei servizi bibliotecari esistenti e il consolidamento e il potenziamento delle iniziative di promozione del libro e della lettura pubbliche e private, con particolare riferimento alle Fiere e ai Festival.

La seconda riguarda l’inclusione sociale e la partecipazione pubblica e comprenderà iniziative per un’ampia partecipazione civica in aggiunta a quelle già in atto attraverso il “Patto per la lettura” e il progetto “LibrOvunque“.

La terza area d’intervento è inerente all’innovazione, promozione dell’imprenditorialità e utilizzo delle nuove tecnologie e sostenibilità. In quest’ambito, il progetto porterà a un significativo empowerment della digitalizzazione a supporto della rete dei servizi e delle iniziative per la promozione del libro e della lettura, con l’obiettivo di favorire le iniziative imprenditoriali e incrementare l’accessibilità del patrimonio alle categorie a rischio di esclusione sociale e dalle innovazioni tecnologiche.

L’ultima area d’intervento sull’intercultura e sul plurilinguismo presuppone un coinvolgimento delle scuole, dei cittadini stranieri residenti e degli Istituti di cultura internazionali operanti in città con la collaborazione della Consulta comunale delle Culture.

Palermo centro di cultura

Attraverso la sua candidatura, il capoluogo siciliano dimostra ancora una volta la ferma volontà di continuare a percorrere un lungo e intenso cammino di crescita culturale diffondendo la propria ricchezza in materia di patrimonio librario, fatto di archivi e biblioteche, di scrittori, lettori, editori e librai: una sfida a mantenere e migliorare il proprio impegno e la propria presenza quale centro di cultura di livello nazionale.

«Grazie al Patto per la lettura in città, avviato già nel 2018 – dichiara il Sindaco, Leoluca Orlando – il libro a Palermo è e sempre più deve essere punto di incontro tra scrittori e lettori, scuola e vita, librai ed editori, librerie e strade. Il libro a Palermo come conferma e simbolo di un continuo cammino di crescita culturale e di rigenerazione umana che utilizza e coniuga analogico e digitale a servizio delle persone».

Fotografia in copertina di Silvia Scalisi