Vanessa Ferrari, la “farfalla di Orzinuovi” compie trent’anni

 
 
 

Vanessa Ferrari, la “farfalla di Orzinuovi”, alle porte dei suoi trent’anni vanta già un palmarès pieno di medaglie e successi nella ginnastica artistica.


Vanessa Ferrari, soprannominata la “farfalla di Orzinuovi”, nasce il 10 novembre 1990 a Orzinuovi, in provincia di Brescia. Essendo stata affascinata fin dalla tenera età dalla ginnastica artistica, nel 1997 convince la madre a iscriverla in palestra. In un primo momento inizia a seguire un corso di danza, continuando però a sognare la ginnastica. La madre, che a sua volta era stata una ginnasta, volendo esaudire il suo desiderio, si adopera nella ricerca di una palestra attrezzata dove frequentare un corso specifico. Vanessa inizia così il suo percorso di formazione presso  l’associazione sportiva “Liberi e Forti” a Castelleone, in provincia di Cremona. 

«Credo che l’allenamento impostato quando ero molto piccola, e quindi il bagaglio tecnico, mi consenta oggi di allenarmi un po’ meno e quindi di poter resistere più a lungo nel tempo. Perché è uno sport che ti entra dentro. È uno stile di vita che ti insegna ad accettare i sacrifici», sostiene a distanza di anni la campionessa, grata ai suoi genitori per gli sforzi che le hanno consentito di costruire la propria carriera. 

Il 1998 è l’anno della svolta per la giovane atleta. Ritenendo, assieme alla madre, che gli allenamenti sostenuti non fossero all’altezza delle aspettative, intraprende la ricerca di una società più idonea. Nonostante distasse 50 Km da casa e malgrado i grandi sacrifici a cui Vanessa e la sua famiglia sarebbero andati incontro, la scelta ricade sulla società sportiva Brixia. L’atleta inizia così un nuovo percorso formativo: «mi ha insegnato ad essere “quadrata”, a dare le giuste priorità alle cose. Per esempio, so che se c’è una gara devo adottare uno stile alimentare rigido, altrimenti posso concedermi un po’ più di libertà nella dieta come nelle uscite serali. Ma occorrono serietà e impegno per ottenere risultati». Ad otto anni, la routine di Vanessa prevede allenamenti al mattino, una breve pausa pranzo e, alle ore 18,  un corso presso una scuola privata serale a Brescia, dove è costretta a trasferire gli studi. 

Nel 2003 i sacrifici della Ferrari iniziano a essere premiati con la vittoria a Montevarchi, in occasione del campionato di categoria Juniores. Lo stesso anno si aggiudica la 5ª posizione nel concorso generale individuale e la 2ª posizione nel corpo libero e alla trave ai Campionati Assoluti. A soli tredici anni, porta a casa questi successi e lo scudetto vinto con la Brixia.

Nel 2004 arriva la convocazione da parte della Nazionale di ginnastica artistica per i Campionati Europei, insieme alle colleghe Giorgia Benecchi, Francesca Benolli, Roberta Galante e Federica Macrì, con le quali si aggiudicherà la medaglia di bronzo nel concorso a squadre. Allenata da Enrico Casella, ai suoi primi Campionati Europei, ottiene l’argento nel concorso generale individuale e il bronzo alla trave. Oggi, la campionessa dichiara che il rapporto con Casella è stato negli anni «molto importante. Perché se si lavora in sinergia si riesce a programmare e saper programmare. È importante anche per resistere al tempo che passa».

Il 2005 è l’anno del passaggio dal soprannome di “Farfalla” a quello di “Cannibale”, attribuitole perché, insoddisfatta di cinque ori e di un argento conquistati in Spagna ai Giochi del Mediterraneo di Almería, Vanessa aspira pure a una sesta medaglia d’oro. Ha dichiarato successivamente: «Cannibale non è un soprannome che mi ha mai fatto impazzire. Mi fu dato in occasione dei Giochi del Mediterraneo del 2005 quando, dopo aver vinto cinque ori (trave, corpo libero, volteggio, concorso individuale e concorso a squadre, ndr) volevo a tutti i costi il sesto (ma invece è arrivato l’argento alle parallele asimmetriche, ndr). Farfalla invece è il nome che rappresenta quello che faccio. Non saprei però quale caratteristica mi si addica di più. In fondo sono solo delle etichette». Sempre nel corso del 2005, in occasione del Festival Olimpico della Gioventù Europea a Lignano, la fuoriclasse conquista il bronzo, sia nel concorso a squadre sia alle parallele, una medaglia d’oro nel concorso individuale e nel corpo libero, e infine l’argento per il volteggio.

L’anno del grande cambiamento” – così lo definisce la stessa Ferrari- è, però, il 2006, dato il passaggio dalla categoria Junior a quella Senior. L’allenamento della ginnasta viene intensificato per la conquista della medaglia mondiale, un titolo che fino a quell’anno non si era mai aggiudicato nessuna connazionale. In occasione degli Europei di Volos della selezione italiana fanno parte: Vanessa Ferrari (1° campionato da Senior), Lia Parolari, Federica Macrì, Monica Bergamelli e Carlotta Giovannini.

Il 16 ottobre la ginnasta riesce, per la prima volta nella storia dei mondiali, a qualificarsi alle finali di concorso individuale, parallele, trave e corpo libero; il 19 ottobre si disputa la finale. Alle porte dei suoi sedici anni, Vanessa Ferrari si stava battendo per un «posto nel libro dei ricordi». Quel posto Ferrari riesce ad ottenerlo: «Esattamente 14 anni fa, una giovane ragazzina, di sedici anni non ancora compiuti, saliva sul tetto del mondo, con il tricolore tra le mani, scavalcando tutte le superpotenze mondiali, dando così inizio ad una storia che ha appassionato tantissimi».

Il 23 ottobre 2006 Vanessa Ferrari ritira il Collare d’Oro del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, massima onorificenza del CONI. L’anno seguente ottiene l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su iniziativa del Presidente della Repubblica. Il 12 agosto 2007 si aggiudica, per la terza volta consecutiva, il titolo individuale dei Campionati Assoluti, ed il giorno successivo la medaglia d’oro alla trave, alle parallele asimmetriche, al corpo libero e anche un bronzo al volteggio.

Il 2008 è l’anno delle Olimpiadi di Pechino e la Ferrari, dopo aver ricevuto la convocazione, parte per la Cina, nonostante una tendinite acuta. L’esito, sia a livello individuale sia di squadra, risulta purtroppo discostarsi enormemente dalle aspettative della campionessa. La prima “avventura olimpica” della ginnasta, ancora minorenne, si conclude infatti con l’undicesimo posto in classifica a livello individuale. L’anno seguente viene reclutata presso il Centro Sportivo Esercito, con il grado di Caporal maggiore, ma ciò non comporta la sospensione della sua carriera agonistica, in quanto continua a gareggiare in serie A con la Brixia. 

L’occasione per una rivincita olimpica arriva nel 2012 ai Giochi di Londra. Questa volta la Ferrari riesce ad aggiudicarsi la medaglia d’oro, rispettivamente nell’all-around e nel corpo libero, per ottenere il pass olimpico in occasione del Test-Event tenutosi a Londra.

Nel corso dell’Olimpiade occupa con la squadra la settima posizione (prima volta per la nazionale italiana alle Olimpiadi) mentre individualmente la sesta nell’all-around e la terza nel corpo libero, riuscendo ad accedere in finale. Alla fine dei Giochi non ottiene però i risultati sperati: l’ottava posizione nell’all-around, la quarta nel corpo libero (a pari merito con la russa Aliya Mustafina, con un punteggio pari a 14’900). Scoraggiata, entra in forte crisi e medita addirittura di abbandonare la carriera da ginnasta; convinta dal suo allenatore, torna sui suoi passi e riprende le competizioni.

Nel 2013 disputa il mondiale del riscatto. Il 23 giugno 2013, in occasione dei XVII Giochi del Mediterraneo, tenutisi a Mersin, conquista per la seconda volta l’oro, col punteggio di 56,132. Il giorno seguente, invece, ottiene l’oro al corpo libero e il bronzo alla trave. «È una sensazione bellissima. Quando ho vinto il Mondiale ero talmente giovane che non riuscivo forse a comprendere quello che avevo fatto. Poi con il passare del tempo me ne sono resa conto, ho capito l’importanza e tuttora mi viene la pelle d’oca se ci ripenso», ricorda oggi la fuoriclasse. 

Con otto medaglie d’oro, di cui cinque risalenti ai Giochi di Almeria del 2005, Vanessa diventa l’atleta italiana più vincente nella storia dei Giochi del Mediterraneo. Sempre nel 2013 prende parte ai Mondiali di Anversa, in qualità di capitano della Nazionale italiana, conquistando in finale la sesta posizione per l’all-around e l’argento al corpo libero. Il numero di medaglie personali della fuoriclasse raggiunge così quota cinque. Il 30 novembre e il 7 dicembre, in occasione della prima tappa della Coppa del Mondo a Stoccarda e della seconda tappa a Glasgow, si aggiudica due bronzi nella gara sui quattro attrezzi.

Arriva così l’anno della sua terza Olimpiade, a Rio 2016, dove ottiene nuovamente una “medaglia di legno”, occupando la quarta posizione nel corpo libero, preceduta dall’inglese Amy Tinkler. Ancora una volta sul procinto di abbandonare la ginnastica, Vanessa viene persuasa da Casella a prendersi del tempo per riflettere. Il 22 settembre la fuoriclasse deve sottoporsi a un intervento chirurgico. Convocata al cospetto del Presidente della Repubblica Mattarella e del Capo di Stato Maggiore dell’esercito per celebrare la posizione conquistata a Rio, l’atleta deve recarsi a Roma, dovendo contare ancora sull’ausilio delle stampelle. 

A ottobre 2017, Ferrari si posiziona tra le otto ginnaste migliori al mondo, grazie alla performance a corpo libero in occasione dei Campionati Individuali di Montreal. L’8 ottobre, però, a causa di una lacerazione del tendine sinistro durante l’esecuzione di una diagonale, è costretta a interrompere la gara e a rientrare in Italia. Terminata la riabilitazione, Vanessa riprende gli allenamenti puntando alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Così, nel 2019, a Melbourne, vince la Coppa del Mondo, in occasione della prima tappa di Coppa per la qualificazione olimpica.

Alle porte del suo trentesimo compleanno, nonostante gli infortuni e i momenti di sconforto, oggi la Ferrari può vantare qualcosa come settanta medaglie in carriera, tra cui «tutte quelle più importanti: gli Europei, i Mondiali, ma anche i quarti posti alle Olimpiadi. (…) Soprattutto il quarto posto di Londra 2012: è praticamente un bronzo». 

Rivolgiamo a questa leggenda della ginnastica artistica un augurio particolare, nella speranza di poterla ammirare al più presto alle Olimpiadi, al termine di questa emergenza che ha “messo in ginocchio”, ad oggi, anche il mondo dello sport. Auguri Vanessa!


 
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