Maratona di Londra 2020: vince Shura Kitata

Vittoria a sorpresa ieri nella 40esima Maratona di Londra 2020: vince l’etiope Shura Kitata, solo ottavo il favorito recordman Eliud Kipchoge.


Finisce a Londra l’imbattibilità di Eliud Kipchoge sulla Maratona. Il campione olimpico e primatista del mondo ha dimostrato di essere un “atleta normale”. Vincitore fino ad oggi di undici delle dodici maratone disputate in carriera, il detentore del record mondiale (2:01:39) era il grande favorito ed è sembrato abbastanza tranquillo per buona parte della gara. Ma al km 37 su un attacco dell’etiope Shura Kitata non è riuscito a rimontare, chiudendo solo 8° in 2h06:49 a 1’08″da Kitata, vincitore in 2h05’41“.

Battuto in volata, il keniano Vincent Kipchumba 2 ° a un solo secondo e l’etiope Sisay Lemma 3 ° a 4 secondi. Per l’Italia era presente Daniele Meucci, costretto al ritiro nella fase finale della competizione. L’azzurro si è ritirato al trentaduesimo chilometro, dopo essere stato a lungo in quindicesima posizione. 

Il meteo rovinoso, caratterizzato da pioggia e temperature a cavallo dei 10°, avevano fatto capire da subito che non si sarebbero corsi grandi tempi, con la gara che era proseguita a ritmi regolari da 3′ al chilometro fino ai 35km. Poi il colpo di scena con Kipchoge che cede di colpo lasciando spazio agli avversari. Per lui è la prima sconfitta dopo dieci successi consecutivi sui 42 km in sei anni, avendo perso l’ultima volta nel 2013 a Berlino. Queste le parole a caldo del kenyano: «Sono davvero deluso», ha detto il detentore del record mondiale. «Ho avuto un problema con l’orecchio destro dopo che si è tappato e poi ho avuto crampi e problemi con l’anca. Faceva freddo ma non do la colpa alle condizioni meteo».

Gara che a differenza di Kipchoge non ha fermato Kitata, protagonista di un finale in crescendo che gli ha permesso appunto di prevalere sul connazionale Vincent Kipchumba. «Mi sono preparato particolarmente bene per questa gara – queste le parole del 24enne vincitore – Kenenisa Bekele (anche lui dato per papabile vincitore ma ritiratosi ancor prima della gara per un infortunio, ndr) mi ha dato una grossa mano. Vincere qui, davanti a questi avversari, ha un significato ancor più speciale». 

Una corsa a porte chiuse, a meno di dieci gradi e in parte sotto la pioggia, questa è stata la maratona di Londra che si è svolta su un anello di 2,15 km intorno a St James’s Park. A causa dell’emergenza sanitaria l’edizione e’ stata ristretta a 100 top-runner, ma l’organizzazione – tramite una app – ha comunque consentito la partecipazione in remoto di 45mila corridori amatori, di 109 nazioni differenti, chiamati a coprire la distanza di 42 km e 195 metri, lungo un percorso libero, da loro scelto. 

Gara  femminile invece dominata da Brigid Kosgei con un grande tempo, sempre considerando le condizioni atmosferiche, di 2h18’58”. Kosgei che nei chilometri conclusivi ha fatto proprio vuoto dietro di sé, andando a vincere per la seconda volta consecutiva la Maratona di Londra. Podio completato clamorosamente dalla statunitense Sara Hall (2h22’01”) che sul finale rimonta dalla quarta posizione superando in extremis la campionessa del mondo Ruth Chepngetich (2h22’05”).