L’Italia dei motori, tra gioie e dolori

 
 

Il weekend motoristico, interamente disputato su circuiti italiani, ha confermato lo strapotere Mercedes in Formula Uno e un campionato senza padrone nella classe MotoGP.


I campionati mondiali di Formula Uno e MotoGP, giunti rispettivamente alla nona e alla sesta tappa, entrano nella loro fase cruciale. Per una particolare coincidenza, i calendari, rivoluzionati a causa dell’emergenza Covid-19, prevedono nello stesso fine settimana il gran premio della Toscana in Formula Uno e quello di San Marino per la MotoGP

In altri tempi, ormai abbastanza lontani, sarebbe stato lo scenario perfetto per vedere trionfare piloti e scuderie italiane sulle piste di casa e davanti ai propri tifosi. Da anni, invece, il panorama motoristico italiano vive stagioni in chiaroscuro, scandite da rari successi e numerose delusioni. Gli ultimi appuntamenti hanno di fatto confermato la tendenza: l’Italia dei motori continua a districarsi tra gioie e dolori

Il gran premio della Toscana, ribattezzato “Ferrari 1000”, in quanto millesima corsa per la scuderia di Maranello, si è disputato sulla pista del Mugello. La gara è stata preceduta da un’esibizione spettacolare della vecchia monoposto F2004, con la quale Michael Schumacher vinse l’ultimo dei suoi sette titoli mondiali (il quinto consecutivo in Ferrari). Al volante c’era il figlio del campionissimo tedesco, Mick, leader della classifica nel campionato mondiale di Formula 2.

L’attuale situazione della Ferrari è però ben lontana dai fasti del periodo di Schumacher e la stagione 2020 rischia di passare alla storia come una delle peggiori in assoluto. La gara del Mugello, più che celebrare il millesimo gran premio della Ferrari, ha rafforzato il dominio del campione del mondo in carica Lewis Hamilton, sempre più lanciato verso il suo settimo titolo iridato.

Il pilota della Mercedes ha vinto la sua sesta gara stagionale, novantesima in carriera (a una sola vittoria dal record di Schumacher) e adesso guida la classifica mondiale con 190 punti, seguito dal compagno di squadra Valtteri Bottas a 135. Le due monoposto Ferrari anche ieri hanno disputato una corsa piena di difficoltà e comunque lontanissime dalle prime posizioni: Charles Leclerc è giunto ottavo e Sebastian Vettel decimo, su dodici macchine arrivate al traguardo.

Dopo i pessimi risultati ottenuti nel gran premio del Belgio sul circuito di Spa e in quello d’Italia a Monza, l’inedito gran premio della Toscana poteva essere quello del rilancio, ma così non è stato. Le classifiche mondiali (piloti e costruttori) vedono la Ferrari relegata nei bassifondi, con la sensazione sempre più netta che non ci possa essere un’inversione di tendenza per una stagione nata male e continuata peggio. 

Passando dalla Formula Uno alla MotoGP, la sesta prova in calendario ha visto il trionfo della Yamaha di Franco Morbidelli, al suo primo successo nella classe regina. Sul tracciato di Misano World Circuit, intitolato alla memoria del compianto Marco Simoncelli, il pilota romano è riuscito ad avere la meglio sulla Ducati di Francesco Bagnaia e sulla Suzuki di Joan Mir. Ai piedi del podio, beffato proprio all’ultimo giro, un indomabile Valentino Rossi.

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Sorridono dunque, almeno in questa occasione, i tifosi italiani, anche perché la nuova classifica piloti vede in prima posizione Andrea Dovizioso, ieri soltanto settimo al traguardo, ma adesso leader del mondiale con 76 punti, davanti al francese Fabio Quartararo, fermo a quota 70. Scorrendo la classifica, appare evidente come questa stagione non abbia un vero padrone, dato che ci sono ben sette piloti racchiusi in soli dodici punti. La prolungata assenza, causa infortunio, del campione uscente Marc Marquez, autentico dominatore degli ultimi campionati, sta rendendo molto più appassionanti le gare e soprattutto imprevedibile la lotta per il titolo. 

Le prossime tappe vedranno la MotoGP replicare sullo stesso circuito di Misano già domenica 20, mentre la Formula Uno si trasferirà in Russia, sull’autodromo di Sochi, domenica 27.


 
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