Giornata Mondiale per l’Ambiente 2020: «è il momento per la natura»

Nel World Environmental Day gettiamo lo sguardo sul presente e il futuro della nostra Terra.


Oggi, 5 giugno 2020, è la 46esima Giornata Mondiale per l’Ambiente, nata nel 1972 per ricordare la prima conferenza Onu sull’ambiente, tenutasi a Stoccolma nel giugno di 48 anni fa. Le sfide che si ponevano allora non erano le stesse che dobbiamo affrontare oggi, ma l’impegno e la serietà con le quali vennero esposte e, per la prima volta, messe in primo piano nell’agenda internazionale, dovrebbero essere gli stessi.

Quest’anno il tema del World Environment Day è il declino della bio-diversità e l’impatto che questo ha sulla vita di ognuno. Sul sito ufficiale dell’evento troviamo questo commovente manifesto: «I cibi che mangiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il clima che rende il nostro pianeta abitabile, tutto deriva dalla natura. Eppure, questo è un momento particolare nel quale la natura ci sta mandando un messaggio: ‘Per prenderci cura di noi stessi, dobbiamo prenderci cura della natura.’ È arrivato il momento di svegliarci. Di prendere nota. Di alzare le nostre voci».

A causa della crisi della bio-diversità è a rischio la fornitura di molti degli elementi che sono per noi essenziali: dagli alimenti al legno, dai medicinali all’acqua. Direttamente collegati a questa problematica sono anche la regolazione del clima e l’erosione del suolo. La nostra sicurezza alimentare, così come la prosperità dell’essere umano è in grave pericolo e necessita di azioni mirate per invertire la crisi della bio-diversità.

Il motto della Giornata Mondiale per l’Ambiente non potrebbe essere più chiaro di così: “It’s time for nature”, è il momento della natura. Circa un milione di specie viventi sono attualmente minacciate di estinzione, molti ecosistemi sono stati degradati o distrutti, sono pochi quelli rimasti intatti, e questo è un problema che riguarda tutti noi. La crisi della bio-diversità non è solo urgente, ma anche essenziale.

Gli studi del IPBES (Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), sottolineano come il trend negativo che si registra rispetto a ecosistemi e biodiversità, potrebbe rendere vani per più dell’80% tutti gli sforzi promossi dai Sustainable Development Goals. Purtroppo questo è lo scenario più plausibile.

Come già visto, l’effetto lockdown ha dato alla terra un paio di mesi di respiro, ma l’effetto delle riaperture sta andando proprio come non volevamo: la Cina, prima a chiudere le industrie ma anche prima a riaprirle, ha visto schizzare i livelli di CO2 superando addirittura i quelli pre-pandemia. Non ci sono ancora dati sulle emissioni europee, ma siamo sicuri che non passerà molto tempo prima di tornare a rincorrere i livelli degli amici asiatici.

Lo scorso 28 Maggio è, invece, arrivata dagli USA una buona notizia, che ci fa intravedere uno spiraglio di luce: per la prima volta in 130 anni gli statunitensi hanno usato più energia rinnovabile rispetto a quella derivante dal carbone. Vista l’imponenza dell’impatto ecologico che gli USA hanno sulla Terra, non possiamo che gioire di questa piccola vittoria e augurarci che non si tratti di una mosca bianca.

Nella Giornata Mondiale per l’Ambiente il focus deve essere il futuro della nostra terra e le sfide che accompagnano questo impegno, ma ricordiamoci sempre di lasciare spazio alle piccole vittorie, sono queste a darci la forza di continuare a combattere un sistema che sembra non rendersi conto della gravità della situazione.

Ricordiamo, infine, che questo giorno non deve essere una commemorazione: non bisogna guardare al passato, pensare a ciò che non è stato fatto, così come non è il momento di proiettarci nel futuro. Oggi “è il momento per la natura”, chiediamoci quindi cosa possiamo fare per Lei, e non aspettiamo domani per iniziare.


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