Silvia Romano è libera

 

Silvia Romano è libera. La notizia è di qualche ora fa: l’ha comunicato su Twitter il premier Giuseppe Conte, ringraziando gli uomini e le donne dell’intelligence italiana che hanno lavorato in tutti questi mesi per riportare la ragazza a casa.

La cooperante ventiquattrenne era stata rapita il 20 novembre del 2018 in Kenya: da allora un susseguirsi di notizie, alcune vere, altre meno, depistaggi, voci confuse che però non hanno mai spento la speranza di vedere di nuovo il sorriso di una ragazza giovane, altruista, che ha sempre creduto nei propri ideali e li ha inseguiti fino all’ultimo, con l’obiettivo di spendere la propria vita per gli altri nella sua Africa.

Oggi è il 9 maggio, una data già di per sé importante per avvenimenti quali l’uccisione di Aldo Moro e quella di Peppino Impastato, entrambe avvenute nel 1978; da oggi, a questi fatti tristi e cupi, se ne aggiunge uno invece emozionante e bellissimo: la liberazione di Silvia Romano.

«Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia»: sono state queste le sue prime parole dopo l’annuncio fatto dal premier Conte su Twitter.

Poche ancora le notizie circa i dettagli della liberazione, che sarebbe avvenuta dopo un lungo lavoro sul campo, diretto dal generale Luciano Carta insieme ai servizi turchi e somali. A quanto pare la cooperante si trovava ancora nelle mani di Al Shabab, gruppo terrorista somalo affiliato ad Al Qaeda. Silvia sarebbe stata liberata a 30 km da Mogadiscio, in una zona dove si trova ancora adesso, ma al sicuro, nel compound delle forze internazionali. Ma ci sarà tempo e modo di reperire queste informazioni: adesso è soltanto il tempo di gioire.

In un momento in cui il mondo intero è messo in ginocchio dalla pandemia del Covid-19, la notizia della liberazione di Silvia Romano getta uno spiraglio di speranza e di luce dopo mesi di buio: da oggi abbiamo tutti un motivo per sperare, per credere che il mondo possa migliorare. Perché da oggi è tornato il sorriso di una ragazza, una ragazza che è diventata il simbolo di una gioventù coraggiosa che agisce senza clamore, lontana dai riflettori, col puro e semplice intento di fare qualcosa di buono e di vero, per l’umanità.

Oggi, 9 maggio 2020, il mondo ha un peso in meno sul cuore e ritorna a sperare. Silvia, ti aspettiamo a casa.


 

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