Overshoot Day 2020: l’Italia è tra i primi Paesi a finire le risorse

 
 

L’Overshoot Day è quel giorno in cui la richiesta degli uomini di risorse naturali in un dato anno supera la capacità della Terra di rigenerare quelle stesse risorse. Questo giorno è calcolato dal Global Footprint Network, dividendo la biocapacità del nostro pianeta (cioè la quantità di risorse generate in un anno) per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda dell’uomo) e moltiplicando il risultato per 365.

Facendo una media dei risultati delle singole nazioni, questa giornata ricade intorno alla fine di luglio ma, come possiamo facilmente immaginare, la richiesta di risorse dei Paesi non è uguale, in molti casi non è nemmeno assimilabile.

Per questo è arrivato il momento di prendersi le proprie responsabilità. Oggi, 14 Maggio 2020, l’Italia ha utilizzato tutte le risorse che avrebbe dovuto usare in questo anno. In cinque mesi, un Paese che non conta nemmeno l’1% della popolazione mondiale ha finito tutto. Da domani inizia il nostro debito con la Terra ed è un debito a cui è difficile porre rimedio.

L’ultima volta in cui una Terra ci è bastata per soddisfare le nostre richieste (non necessità, ricordiamolo) era il 1975; da quel momento il trend non ha fatto che crescere in maniera vertiginosa, senza alcuna prospettiva di inversione. Ma una cosa ci deve essere ben chiara: questo non è un debito degli Stati, è dei singoli, e verrà inevitabilmente ereditato dai nostri figli e nipoti.

Se vogliamo invertire la rotta dobbiamo, innanzitutto, arrabbiarci con noi stessi, comprendere quanto danno il nostro stile di vita provoca. Solo misurandolo potremo renderci conto di quanto sia urgente un cambiamento radicale nelle nostre vite.

Chi scrive è un’ambientalista convinta, o almeno credeva di esserlo finché non ha deciso di misurare il proprio impatto sul mondo: il sito del Global Footprint Network mette a disposizione un semplicissimo test per calcolare la nostra personale impronta di carbonio e, vi assicuro, i risultati oltre che veritieri sono, quasi sempre, deludenti.

Non uso quasi nessun mezzo di trasporto pubblico o privato, bevo solo acqua non imbottigliata e mangio poca carne e solo bianca, eppure, per sostenere questo stile di vita sarebbe necessaria una Terra e mezza. Una Terra e mezza. Il debito è dei singoli e non possiamo più negarlo, sta nelle abitudini quotidiane. Per rimediare non possiamo fare altro che cambiare ciò che è in nostro potere e pretendere che ciò che non possiamo modificare venga fatto da chi ne ha il potere.

Ecco quali sono gli elementi sui quali ognuno di noi può agire per poter tornare ad un livello di sostenibilità accettabile:

  • Energia: Cambiamo le nostre abitudini di mobilità, cominciamo ad usare la bicicletta o a camminare almeno una volta a settimana invece che prendere la macchina.
  • Cibo: Facciamo più attenzione alla spesa, compriamo meno cibo confezionato e controlliamo la provenienza, più è vicino e meno è dannoso.
  • Popolazione: Ognuno di noi può scegliere coscientemente la grandezza della propria famiglia. Una popolazione mondiale adeguata alle risorse è l’unico modo per indirizzarci verso un futuro sostenibile.
  • Città: Facciamo sentire la nostra presenza come cittadini attivi e indirizziamo i nostri governanti verso la trasformazione della nostra città. Aree verdi e mobilità a basso impatto sono elementi cruciali per gestire al meglio le risorse.
  • Pianeta: Proteggere e rigenerare gli ecosistemi del nostro Pianeta non sono attività che possiamo svolgere singolarmente, eppure possiamo contribuire aiutando con piccole donazioni chi lo fa già.

Quello che la Terra ci chiede è uno sforzo imponente ma non è comparabile a ciò che abbiamo preteso da Lei negli ultimi cinquanta anni. Pronti ad iniziare il cambiamento?


 

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