Il Festival di Cannes atterra sulla piattaforma digitale come risposta alla pandemia

 

Abbiamo visto come la pandemia di Covid abbia colpito il settore culturale su vari livelli in tutto il mondo, con un impatto importante sull’industria cinematografica. L’incertezza data dalle nuove ed inaspettate circostanze ha costretto gli organizzatori di Marché du Film (la parte commerciale del Festival di Cannes e uno dei più grandi mercati cinematografici del mondo) a riconsiderare l’opzione digitale nonostante, da principio, non fosse vista proprio come una opzione percorribile.

Fino a metà aprile l’incertezza faceva pensare alla cancellazione del festival vista la dichiarazione del numero uno dell’istituto Lumière, Thierry Frémaux, a Variety:«Per Cannes, la sua anima, la sua storia, la sua efficienza, è un modello che non funzionerebbe. Che cos’è un festival digitale? Una competizione digitale? Dovremmo iniziare chiedendo ai titolari dei diritti se sono d’accordo “e ancora “Film di Wes Anderson o Paul Verhoeven su un computer? Scopri “Top Gun 2” o (Pixar) “Soul” altrove che al cinema? Questi film sono stati rinviati per essere proiettati su un grande schermo; perché dovremmo volerli mostrare prima su un dispositivo digitale?».

Come è noto, il Festival di Cannes e i suoi eventi satellite sono un pilastro vitale per l’industria cinematografica mondiale e fermarli avrebbe significato assistere ad un effetto domino di una certa imponenza. Questa consapevolezza ha portato i “puristi” del cinema tradizionale ad accettare le nuove regole del gioco e cambiare approccio, un po’ come è stato per il pubblico del museo

Jérôme Paillard, direttore di Marché du Film, ha dichiarato: «Non sostituiremo l’esperienza di Cannes con il Marché du Film Online, ma stiamo ricreando parte dell’essenza online offrendo ai professionisti una piattaforma efficiente e all’avanguardia per proiettare film, acquistarli, finanziare progetti e incontrare partner». Facile intuire come questa esperienza possa ripagare con la presenza anche di chi, in condizioni normali, non avrebbe potuto presenziare a Cannes fisicamente pagando un biglietto tra i 95,00 e i 195,00 euro.

L’apertura a padiglioni visitabili digitalmente, speed meeting e proiezioni online apre quindi a nuove possibilità, tanto che Frémaux successivamente dirà: «Siamo consapevoli delle sfide in gioco e stiamo facendo del nostro meglio per offrire ai professionisti del settore cinematografico di tutto il mondo alternative creative per facilitare il business e il networking. Il Marché du Film Online ricrea quindi l’esperienza di mercato a Cannes, con proiezioni, eventi e incontri in tempo reale. Più di 20 festival cinematografici in tutto il mondo si sono uniti per trasmettere gratuitamente film in streaming su YouTube dopo che la pandemia del coronavirus ha chiuso i cinema e costretto la cancellazione dei festival di Cannes e New York».

Anche Cannes lions, la sezione del festival dedicata alla pubblicità, viene portata in digitale; saranno messe in evidenza anche le migliori risposte alla crisi da parte della comunità creativa, attualmente condivise sulla piattaforma Creativity Moves Us Forward. Le proiezioni saranno supportate dalla piattaforma Youtube, che annuncia 10 giorni di “festival dei festival”: a We Are ONE (qui il link del canale Youtube) saranno presenti oltre Cannes Film Festival, altre realtà quali: Berlin International Film Festival, Sundance Film Festival, Toronto International Film Festival, Tokyo International Film Festival, Tribeca Film Festival, Jerusalem Film Festival e Venice Film Festival. Tutti gli introiti raccolti durante il festival We are One andranno a supportare i fondi di soccorso Covid-19.

Nonostante queste alternative stiano arginando perdite enormi per il settore creativo e culturale, bisogna essere coscienti che queste sono misure momentanee e che una più strutturata, radicale e sostanziale serie di interventi è necessaria per non affossare un settore (e un indotto) internazionale che basa tutto su creatività, ricerca, interscambio ed innovazione; un settore soggetto ad una fisiologica continua evoluzione.

Qui il post-Covid19 filming protocol pubblicato dal production service network.


Foto in copertina bayerberg