Il fallito attacco contro Nicolás Maduro, una nuova Baia dei Porci

 
 

Agli inizi di Maggio, in Venezuela, è stato sventato un attentato contro il presidente Nicolás Maduro. L’Operazione Gedeone, questo il nome designato per l’attacco al potere centrale nazionale, aveva come compito la cattura del capo di stato durante un golpe, con trasferimento negli Stati Uniti.

L’operazione, tuttavia, è fallita; Maduro avrebbe dichiarato che i mercenari, che avrebbero tentato un attacco via mare, sarebbero stati tutti uccisi o catturati dalle forze militari venezuelane durante il tentativo di sbarco. I guerriglieri che avrebbero tentato di infiltrarsi nel paese sarebbero per la maggior parte colombiani, ma tra gli arrestati figurano anche due ex-marines americani, Luke Denman e Airan Berry.

Entrambi farebbero riferimento ad una agenzia privata di sicurezza situata nel territorio statunitense, la Silver Corp Usa, con a capo l’ex berretto verde Jordan Goudreau, di cui il governo venezuelano avrebbe richiesto l’estradizione in quanto capo dell’operazione contro Maduro. Inoltre, i due sottoposti di Goudreau avrebbero anche partecipato, per suo ordine, all’addestramento degli altri soldati colombiani che li avrebbero accompagnati. Denman avrebbe dichiarato in una confessione che il capo della Silver Corp avrebbe collaborato a più riprese con Donald Trump per operazioni varie di sicurezza.

Mike Pompeo, il segretario di stato Usa, avrebbe dichiarato che si farà di tutto per far tornare i due americani, ma rinnega ogni responsabilità sulle loro operazioni all’interno del territorio venezuelano. Tuttavia, la politica internazionale guarda con dubbio a queste affermazioni, ricordando la situazione simile dell’invasione della Baia dei Porci a Cuba, contro il regime di Fidel Castro; d’altronde, il governo americano avrebbe a più riprese dichiarato il Venezuela di Maduro un “narcostato” e il presidente un vertice criminale del narcotraffico.

A livello politico, l’amministrazione Trump ha sempre appoggiato il nemico politico di Maduro, Juan Guaidò, che ha rigettato ogni ipotesi di partecipazione al tentato golpe e avrebbe accusato il suo avversario, appoggiato dalla Russia e dalla Cina, di aver creato il complotto per giustificare numerose uccisioni e persecuzioni contro l’opposizione di Guaidò.

Tuttavia, uno dei consiglieri del capo dell’opposizione, Juan Rendon, al momento nel territorio statunitense, avrebbe rassegnato le dimissioni, affermando che in un primo momento avrebbe trattato lui stesso con la Silver Corp per questa operazione, prima di interrompere le trattative a Novembre. Queste sarebbero evidentemente proseguite fino ad arrivare al fallito attacco degli inizi di Maggio. Ciò getterebbe dubbi sulla dichiarazione di Guaidò, il quale effettivamente non è riuscito a intaccare il potere di Maduro, a più di un anno dalla sua dichiarazione a nuovo presidente ad interim.

Maduro, di contro, non è riuscito a risolvere in alcun modo i gravi problemi del paese e la sua posizione rimane abbastanza precaria, nonostante gli ultimi tentativi di consolidamento del suo potere durante l’emergenza Covid-19.


 
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