Decreto Rilancio, tutti i dettagli

 
 
 

Il Decreto Rilancio è un documento programmatico che risulta essere chiaro e netto su alcuni punti e più flessibile ed aperto, invece, su altri, in particolare sulla questione della regolarizzazione dei lavoratori stranieri. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha dichiarato: «questo è un testo complesso, con oltre 250 articoli, ma tenete conto che parliamo di 55 miliardi, pari a due manovre, a due leggi di bilancio».

Dopo le disfunzioni registrate dal precedente decreto Cura Italia, dall’indennità per i lavoratori autonomi ai ritardi sulla cassa integrazione per via dell’eccessiva burocratizzazione dei tempi di erogazione dei prestiti, sembra che adesso tali criticità possano essere superate. È obiettivo del decreto, infatti, aumentare la quantità di risorse già stanziata dai precedenti interventi e risolvere i problemi legati alla trasmissione degli aiuti all’economia, ovvero proprio quelli della cassa integrazione e dei prestiti alle imprese.

In merito ai problemi sopraccitati, il decreto prevede un ampliamento delle risorse disponibili e una semplificazione delle pratiche per ottenere la Cassa integrazione, il principale ammortizzatore sociale utilizzato per continuare a pagare gli stipendi dei lavoratori lasciati a casa o che lavorano a orario ridotto a causa della crisi. Il decreto cerca di accelerarne il pagamento, eliminando la necessità per le aziende di passare dalle regioni, dove molte pratiche si erano bloccate. Dall’entrata in vigore del decreto, le imprese che vorranno sfruttare la cassa integrazione in deroga si rivolgeranno direttamente all’INPS, che dovrebbe iniziare i pagamenti entro 15 giorni dalla ricezione della richiesta.

Per quanto riguarda invece le indennità degli autonomi, dei precari e degli atipici, il decreto prevede un sostegno compreso tra i 500 euro – per i lavoratori domestici – e i 1.000 euro – per le partite IVA che hanno perso almeno il 33 per cento del reddito nel secondo bimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli altri dettagli del decreto riguardano invece:

aiuti a fondo perduto: il decreto prevede uno stanziamento ampio pari a circa sei miliardi di euro in aiuti destinati alle piccole e medie imprese con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro l’anno. Per spiegare il meccanismo con cui questo aiuto verrà erogato richiamiamo l’esempio fatto dal Corriere della sera: «Il fatturato dell’impresa Gamma nel 2019 è stato 350 mila euro, nel mese di aprile 2019 ha incassato 32 mila euro, mentre nell’aprile del 2020, causa coronavirus, è scesa a 5 mila. La differenza è dunque pari a 27 mila euro, valore a cui viene applicato il 20% (il fatturato 2019 è stato inferiore a 400 mila euro), in questo caso, dunque, l’impresa Gamma potrà ottenere 5.400 euro a fondo perduto». Per ricevere l’aiuto, quindi, un’impresa deve aver subito una riduzione del fatturato nel mese di aprile di almeno un terzo rispetto all’aprile dell’anno scorso e, a seconda delle sue dimensioni, potrà ricevere un aiuto proporzionale alla perdita. In aggiunta, le imprese con un fatturato fino a 400 mila euro riceveranno un aiuto a fondo perduto pari al 20 per cento della perdita subita, mentre quelle con un fatturato inferiore a un milione del 15 per cento e quelle con un fatturato tra uno e cinque milioni riceveranno il 10 per cento delle loro perdite;

aiuti alla ricapitalizzazione: questi riguardano le imprese più grandi, per le quali è prevista la possibilità di richiedere l’aiuto dello Stato per ottenere iniezioni di capitale. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri parla di «impegno senza precedenti per favorire la ricapitalizzazione». In questo modo, lo Stato entra nel capitale delle imprese che faranno richiesta di questo strumento attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Unico limite è quello per cui le imprese richiedenti non potranno distribuire i dividendi ai loro azionisti;

cancellazione e rinvio delle imposte: il decreto prevede la totale cancellazione della rata di giugno dell’IRAP per tutte le società e le imprese individuali con un fatturato fino a 250 milioni di euro. Una cancellazione più limitata è stata decisa anche per la prima rata dell’IMU, ma soltanto per alberghi e stabilimenti balneari. Sono rinviate al 16 settembre, inoltre, le scadenze dei versamenti dell’IVA e dei contributi per le imprese che hanno subìto un calo di fatturato, in particolare le imprese di ristorazione, trasporti e turistiche, oltre che per quelle che si trovano nelle cosiddette “zone rosse” istituite all’inizio della pandemia. Il decreto stabilisce anche la sospensione fino al 31 agosto 2020 dei pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’Agenzia delle entrate ed è stata rinviata al primo settembre la notifica di 22 milioni di cartelle esattoriali e di 8,5 milioni di richieste di accertamento fiscale;

sconti sulle bollette: 600 milioni saranno indirizzati per ridurre la componente fissa delle bollette (come i costi per la gestione del contatore), agevolando per circa 3,7 milioni di piccole e medie imprese;

reddito di emergenza: un provvedimento destinato ad aiutare quei nuclei familiari non coperti dagli attuali sussidi, come il Reddito di cittadinanza. Le famiglie che potranno beneficiare del “Rem” sono circa un milione e il sussidio sarà tra i 400 e gli 800 euro ed è destinato a tutti i residenti in Italia con un reddito ISEE inferiore ai 15 mila euro;

sanatoria: si prevede la possibilità di sanare la posizione dei lavoratori in nero e di regolarizzare la posizione di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto. In particolare, i lavoratori inclusi sono quelli del settore agricolo, domestico e di cura della persona. I cittadini stranieri che desiderano sfruttarla dovranno dimostrare di aver risieduto in Italia prima dell’8 marzo 2020;

congedi parentali: il decreto proroga la richiesta di congedo parentale fino a 30 giorni per lavoratori dipendenti del settore privato con figli di età non superiore ai 12 anni e sarà possibile ricevere un’indennità pari al 50 per cento dello stipendio. In alternativa, sarà disponibile il bonus baby-sitter da 600 euro e chi non ne ha fatto ancora richiesta potrà eventualmente fare una domanda cumulativa, per un totale di 1.200 euro che potranno essere spesi in centri estivi e altri servizi per l’infanzia;

detrazioni per lavori di ristrutturazione: per aiutare il settore dell’edilizia, il decreto prevede una serie di detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione anti-sismica e per quelli che favoriscono il risparmio energetico, come l’installazione di dispositivi di isolamento termico;

bonus vacanze: il decreto prevede che le famiglie che hanno un reddito ISEE non superiore a 40 mila euro avranno diritto a un bonus fino a 500 euro per le vacanze, da usare per soggiorni in alberghi, bed&breakfast e agriturismi in Italia;

bonus monopattini e biciclette elettriche: una parte dei fondi (ancora non ben precisata) sarà dedicata alle spesa per favorire la “mobilità alternativa”, con l’obiettivo di dedicare tali bonus all’acquisto di monopattini elettrici e biciclette con pedalata assistita. Sono previsti anche stanziamenti per ridurre le tariffe degli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico locale.

Infine, Conte ha dichiarato che per la scuola, che si trova «al centro dell’azione di governo», saranno stanziati 1,45 miliardi di euro in due anni, per garantire «il rientro in piena sicurezza a settembre, la digitalizzazione, gli esami di maturità in presenza in sicurezza». Saranno, inoltre, assunti 16 mila nuovi insegnanti e saranno previsti 1,4 miliardi di euro per il sistema universitario e della ricerca. Concludendo, il “rilancio” dell’Italia parte da questi punti, con la speranza che possa essere l’inizio della “fase” zero da cui far ripartire l’economia italiana.


 

1 commento

I commenti sono chiusi