Nancy Pelosi, la prima speaker della Camera

Nancy Pelosi, all’anagrafe Nancy D’Alesandro, nacque a Baltimora il 26 Marzo del 1940, da genitori di origini italo-americane, Annunziata Lombardi e Thomas D’Alesandro. Sin dalla sua giovane età si occupò di politica, seguendo le orme del padre, ai tempi rappresentante al Congresso del Maryland, nonché sindaco di Baltimora. Si diplomò all’Institute of Notre Dame a Baltimora e conseguì la laurea presso il Trinity College di Washington. Fu proprio in quegli anni che conobbe Paul Pelosi, quello che sarebbe poi divenuto suo marito. Dopo essersi sposati, la Pelosi e il marito si trasferirono a San Francisco. Dal loro matrimonio nacquero cinque figli: Paul, Jacqueline, Christine, Nancy Corinne e Alexandra.

Nel 1987 la vedova del deputato Burton, Sala Burton, subentrata alla Camera dei Rappresentanti a seguito della morte del marito, convinse la Pelosi a candidarsi alle elezioni. Nello stesso anno la Burton morì, prima ancora di terminare il secondo mandato, e le elezioni suppletive furono vinte dalla Pelosi. Questo rappresentò l’inizio della carriera politica della deputata nell’ottavo distretto di San Francisco, quest’ultimo a stampo prevalentemente democratico. La Pelosi fu sostenitrice del Movimento Democratico Cinese, promuovendo anche l’Atto per la protezione degli studenti cinesi e lavorò al Comitato sugli stanziamenti e al Comitato per l’Intelligence.

Dal 1995 ha rivolto particolare attenzione alla questione relativa all’aborto, votando a favore della famosa Unborn Victims of Violence Act ma cambiando successivamente idea e votando contro la stessa per la differente definizione che venne data alla pratica dell’aborto.

Sostenitrice dei diritti degli immigrati, favorevole all’eutanasia e alle unioni civili omossessuali, convinta della necessità di abolire la legge che prevede la detenzione di armi da fuoco, nonché la vendita delle stesse. Nel 2001 è stata nominata Vice leader della minoranza Dick Gephardt del Missouri e, l’anno successivo, a seguito delle dimissioni di Gephardt, ne divenne leader. È stata la prima donna in assoluto a ricoprire questa importante carica. Nello stesso anno ricevette il riconoscimento di Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.

Nel 2007 è stata nominata “Speaker della Camera dei Rappresentanti” e “Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”.

Sono tante le cariche ricoperte dalla Pelosi e, soprattutto, sono cariche importanti e autorevoli. Tutto ciò ha fatto sì che la stessa, in virtù dei poteri riconosciutigli e a seguito di un’informazione pervenuta alla Camera dei rappresentanti relativamente a condotte “illecite” poste in essere dal Presidente Trump e da altri funzionari del Governo, facesse istanza al Senato al fine di sottoporre lo stesso Presidente all’impeachment.

Dall’informazione ricevuta emergeva che il Presidente Trump, minacciando la sospensione degli aiuti militari all’Ucraina, ne avesse ricattato i leader allo scopo di ottenere informazioni sugli affari di Hunter Biden, figlio del candidato alle presidenziali 2020, nonché membro del Consiglio di Amministrazione delle Burisma Holdings, società oil and gas. Oltre all’abuso di potere, gli veniva contestato l’ostruzionismo al Congresso.

La procedura di impeachment è stata avviata il 24 Settembre del 2019, il processo è iniziato il 16 Gennaio scorso e si è concluso appena un mese fa, il 5 Febbraio, con l’assoluzione del Presidente. Un incontro piuttosto particolare quello avvenuto tra il Presidente, che entrando ha omesso di stringere la mano della deputata, e la Pelosi, che dopo aver ascoltato le parole pronunciate dal Presidente dirette al Congresso ha strappato i fogli sui quali era scritto il discorso di Trump, commentando la sua azione con parole molto importanti: “Trump ha fatto a pezzi la verità e io ho fatto a pezzi il suo discorso, manifesto di bugie”.

Trump è stato il terzo presidente della storia, dopo Johnson e Clinton, ad essere sottoposto ad impeachment. Nancy Pelosi ha mostrato, sin dai primi anni della sua attività politica, la sua determinazione e la sua tenacia. Le sue idee progressiste, spesso contestate e non condivise, l’hanno resa sicuramente una delle figure più importanti e carismatiche nella storia della politica americana.

Nonostante la Casa Bianca si sia espressamente rifiutata di collaborare alle indagini avviate contro il Presidente Trump e gli altri funzionari, la Pelosi non si è mai arresa. È andata fino in fondo, credendoci sempre e continuando a credere, ancora adesso, che la verità prima o poi verrà fuori. Strappare il discorso del Presidente Trump è un atto di coraggio, di rifiuto di una formula politica non condivisibile. La ricerca della verità va oltre la carica rivestita, oltre le menzogne celate dal buonismo e oltre l’ipocrisia.


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