La città solidale: l’altra faccia di Palermo

In questi giorni sono state mosse molte critiche ai siciliani, perché non sanno stare lontano dalla mamma e da “U’ scrusciu d’u mari” (il rumore del mare), come scrive Camilleri e canta la Sellerio. Sono stati criticati perché difficili da tenere a casa, forse troppo mangioni per rinunciare alla spesa e un po’ ignoranti per capire le regole di questi giorni.

Insieme a tante colpe nate dalla confusione, dalla disinformazione, dalla maleducazione, dalla mancanza di senso civico, dalla paura e dalla povertà, a Palermo potremo però andare fieri di tutti coloro che queste colpe le riscattano sporcandosi le mani di solidarietà. Possiamo dire a testa alta che in Sicilia, e a Palermo, si è provato ad unire le forze per dimostrare che l’educazione, la civiltà, la solidarietà, il senso civico, la ricchezza d’animo siano nostre caratteristiche.

La prima realtà da far conoscere è di certo il gruppo su facebook “Solidarietà Attiva Palermo-emergenza covid19”, un vero e proprio “supporto dal basso” creato da tantissimi giovani volontari che si sono offerti di aiutare chi, a causa della quarantena, si trova chiuso in casa con le più svariate difficoltà.  “Questa pagina serve a fare incontrare le disponibilità di alcune persone con le necessità di altre. Serve per organizzarci in un’ottica di pratica quotidiana di solidarietà attiva (poche chiacchiere e più azioni)”.

Nel gruppo vengono condivise le richieste provenienti da persone, spesso anziani e/o familiari, di diverse zone di Palermo, e vengono soddisfatte da chi in quel momento è disponibile,  rispettando ogni misura di sicurezza. Sono volontari, ragazzi, uomini, donne comuni che avremmo potuto incontrare in una sera qualsiasi in città. Sì, magari perché almeno una volta qualcuno si è ritrovato in Vucciria (antico mercato e luogo tipico della movida notturna palermitana), ha cantato, ballato per strada e mangiato un pizzotto alle 5 del mattino aspettando l’alba al Foro italico insieme ad altri “compagni” d’avventura.

A Palermo non sono state ignorate neanche le tradizioni. Il 19 marzo il New Paradise, bar noto in città per le sue leccornie gestito da Marco Ottaviani, ha donato 2000 sfinci (dolce tipico della tradizione palermitana per la festa di San Giuseppe) alle associazioni che si occupano di persone in difficoltà o senza fissa dimora. Un gesto che trasforma un prodotto tipico, emblema della festa, in un simbolo di solidarietà.

La Fondazione Teatro Massimo, a causa dell’emergenza e delle disposizioni del decreto,  ha rimborsato tutti gli abbonamenti agli spettatori, e non solo: ha reso disponibile la visione gratuita in streaming di spettacoli e concerti, una bellissima rassegna degli anni passati consultabile su Teatro Massimo Tv. Molti abbonati hanno inoltre manifestato l’intenzione di non chiedere il rimborso dei biglietti già acquistati in segno di solidarietà.

Da citare anche la mobilitazione delle imprese edili dell’Ance Sicilia, che si è attivata per donare due ventilatori polmonari al sistema sanitario regionale. Chi ha potuto ha fatto fronte anche all’emergenza mascherine, soprattutto per tutti coloro che continuano a lavorare per noi, come la Fincantieri che ha donato 200 mascherine FFP3 ai lavoratori portuali di Palermo.

L’associazione “Maredolce Onlus”, fondata da Ficarra e Picone e con la partecipazione attiva di Stefania Petyx e Pif, ha donato un ventilatore polmonare al reparto di terapia intensiva del Policlinico dal valore di oltre 30 mila euro. Anche la catena di supermercati Prezzemolo e Vitale ha dato il suo contributo donando degli apparecchi medici all’avanguardia – 3 laringoscopi in sostegno delle strutture sanitarie impegnate nell’emergenza.

Non sono da dimenticare i nostri youtubers palermitani come i Sansoni, i Soldi Spicci e molti altri, che ogni giorno continuano a farci ridere con i loro video sotto l’hashtag #iorestoacasa.

In ultimo, ma non meno importante, è il contributo della Radio Comunitaria lanciata dalle associazioni Arci tavola tonda e Maghweb in collaborazione con ARCI Palermo. Un nuovo spazio dal sapore tutto palermitano per vincere la solitudine e ricordarci che “Camora vaju cu lu cori scàusu” ma si cammina insieme verso un domani che ha visto una Palermo unita e forte, e di sicuro solidale.