I colossi del web si uniscono per evitare un “Internet down”

Una significativa richiesta è arrivata dall’Unione europea ai giganti dell’intrattenimento streaming, e precisamente dal Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton: abbassare le risoluzioni per preservare la banda di rete e scongiurare il rischio di down dei server, che in mezzo alla crisi coronavirus, e con molti paesi ormai in quarantena, potrebbe facilmente verificarsi.

Netflix è stato il primo ad accogliere la richiesta, seguito da Youtube, piattaforma arrivata ormai al 15esimo anno di attività. Per evitare il sovraccarico il bitrate – la velocità di trasmissione dei dati – sarà ridotto per 30 giorni limitando il traffico del 25 per cento garantendo comunque il servizio in tutta la rete europea. È probabile che diremo addio per il momento al “vero” 4K, e all’altissima definizione per quanto riguarda Youtube, anche se l’abbassamento della qualità sarà nella stragrande maggioranza impercettibile. È stato chiarito che questo rallentamento della trasmissione dei dati non inciderà sulla definizione.

«Continueremo a lavorare con i componenti degli esecutivi in tutto il mondo e gli operatori di rete per minimizzare lo stress sui sistemi, continuando a fornire una buona esperienza agli utenti» ha spiegato YouTube in una nota. In Italia, ad esempio, i picchi di utilizzo hanno effettivamente fatto un salto del 75 per cento con un aumento generale dall’inizio dell’emergenza del 90 per cento. E nel calderone, oltre lo svago, va considerato anche l’aumento di servizi legati allo smart working (vpn, reti private virtuali per accedere ai server aziendali).

Nonostante l’aumento generalizzato dell’utilizzo web, al momento la situazione pare reggere senza problemi, e non sembra essere pervenuto agli operatori alcun segnale di congestione. La richiesta fatta alle grandi aziende di intrattenimento è a scopo precauzionale, dato che sempre più paesi stanno cominciando ad attivare le misure di isolamento. Ne deriva che l’adozione sempre più massiccia del lavoro da casa, della didattica e della grande necessità di intrattenersi e svagarsi tramite internet con i vari contenuti multimediali richiede grandi quantità di dati.

Ed è di qualche giorno fa la notizia che anche Facebook, Instagram, Amazon Prime Video e Disney+ si sono aggiunti in questa direzione di “risparmio dati”. Aderiranno anche loro a questa misura anti down dei server. «Per aiutare ad alleviare qualsiasi potenziale congestione della rete, ridurremo temporaneamente i bit rate per i video su Facebook e Instagram in Europa. Ci impegniamo a lavorare con i nostri partner per gestire eventuali vincoli di larghezza di banda durante questo periodo di forte domanda, garantendo al contempo che le persone siano in grado di restare in contatto con le app e i servizi di Facebook durante la pandemia di Covid-19», ha dichiarato a Engadget un portavoce ufficiale di Facebook.

E arrivano dichiarazioni anche da Disney+: «In linea con l’impegno di lunga data della Disney ad agire in modo responsabile, stiamo rispondendo alla richiesta del Commissario europeo Thierry Breton, di lavorare insieme per garantire il buon funzionamento dell’infrastruttura a banda larga. In previsione dell’elevata domanda dei consumatori per Disney+, stiamo attivamente adottando misure per ridurre il nostro utilizzo complessivo della larghezza di banda di almeno il 25% in tutti i mercati che lanciano Disney+ il 24 marzo.

Nei prossimi giorni monitoreremo la congestione di Internet e lavoreremo a stretto contatto con i fornitori di servizi Internet per ridurre ulteriormente i bitrate, se necessario, per garantire che non siano sopraffatti dalla domanda dei consumatori. Attendiamo con impazienza il lancio di Disney+ e speriamo che fornisca una tregua necessaria alle famiglie in questi tempi difficili e difficili».

Anche Amazon Prime Video ha lasciato una dichiarazione pubblicata dal Guardian: «Supportiamo la necessità di un’attenta gestione dei servizi di comunicazione, affinché possano smistare l’accresciuta domanda, con tante persone ora a casa full-time a causa del Covid-19. Prime Video sta lavorando con le autorità locali e i provider di servizi internet per aiutarli a mitigare la congestione di rete. Inclusa l’Europa, dove abbiamo già iniziato a ridurre il bitrate dello streaming mantenendo un’esperienza di qualità per gli utenti».

È partita anche la (inutile) polemica: molti si chiedono se a questo abbassamento della qualità di risoluzione corrisponda un abbassamento dei costi per gli abbonati. Forse è accettabile un “sacrificio” di tutti per il bene comune. Tutti stanno riducendo la qualità della propria esperienza di vita, delle loro aspettative giorno per giorno. Ognuno di noi sta abbassando la risoluzione del nostro essere animale sociale, rimanendo a casa e limitando quasi a zero i rapporti umani.

Forse per la prima volta nella storia, un grande evento ci mette tutti sullo stesso “livello di risoluzione”. Una sorta di livella. Potrebbe persino essere un ottimo spunto di riflessione, origine di nuovi saggi ispirati da questa esperienza, serie tv, docufilm. Una cosa è certa: stiamo vivendo un momento storico molto importante che non dimenticheremo mai. E come potremmo?