Greta Thunberg non è una bambina, è una forza della natura

Greta Thunberg non è una bambina, ha 17 anni ed è una forza della natura, talmente potente da portare nella disperazione più debole, povera e becera, l’azienda petrolifera X-Site Energy Services, che per confermare la sua politica – non solo contro l’ambiente – ha diffuso tra i suoi operai un nuovo gadget per gli elmetti: un adesivo con il logo dell’azienda con sopra disegnata una donna nuda, posta di schiena, con un paio di trecce – simbolo ormai riconoscibilissimo della giovane attivista – strette presumibilmente da un uomo e ancora sotto, il nome “Greta”.

Al direttore generale dell’azienda X-Site, Doug Sparrow, è stato chiesto se fosse a conoscenza dell’accaduto e se ad alcuni potesse anche sembrare una scena di stupro, data la minore età della Thunberg, contrapposta a chi ha inventato tale immagine. Per tutta risposta, Sparrow ha ammesso bellamente di esserne ben consapevole ma che Greta «non è una bambina, ha 17 anni». Menefreghista quindi anche rispetto a qualsiasi ritorsione legale, di fatto inesistente: la Royal Canadian Mounted Police non intravede infatti alcun reato e ha stabilito che non può essere considerata pornografia infantile e che, di conseguenza, non sussisterebbe alcuna ingiustizia.

Non siamo nuovi alle intimidazioni verso le donne e possiamo levare da tali questioni tutti gli strati che non convengono a ciascuno di noi e commentarli a nostro piacimento, secondo punti di vista addirittura più o meno accettabili. È certo che la mira delle armi e le intenzioni sono sempre le stesse tiritere scontate e ridicole, cioè denigrare con l’unica arma che questa tipologia di pensiero possiede: il sesso, soprattutto se prevaricatore o denigrante. Poteva pure avere 50 anni la giovanissima attivista ma l’attacco sarebbe stato analogo.

Forse era questione di tempo perché qualcuno facesse un gesto simile su larga scala, perché tante e tanto violente sono state le parole di chi, all’arrivo di Greta Thunberg nelle nostre radio, giornali e televisioni, diceva: «Aspettate che scopra il ca**o come tutte le ragazzine di oggi e vedrete che non le importerà più di salvare il pianeta». È per questo che Greta Thunberg non se ne fa un cruccio e risponde: «stanno diventando sempre più disperati. Questo dimostra che stiamo vincendo».

Non è la prima volta che Greta viene brutalmente offesa: nel suo libro “La nostra casa è in fiamme” racconta di aver vissuto momenti difficili già a scuola, dove veniva pesantemente bullizzata per il suo mutismo dovuto all’Asperger.

A soli 17 anni Greta è diventata ormai il simbolo di una militanza che ha conquistato il cuore di migliaia di giovani: le prossime generazioni adesso sanno di avere delle alternative nella gestione delle società. Anzi, sanno di avere un obbligo morale verso loro stessi e non solo e combattono contro l’uso dei combustibili fossili, chiedendo con forza ai governi di porre un limite alle emissioni di gas serra.

Dall’alto della saggezza, della comprensione, della personalità di Greta Thunberg e dei suoi seguaci, non riusciamo né a vedere né a sentire le piccole voci striminzite e disperate della X-Sites . E voi?


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