«Caro tennis, ti dico addio». Si ritira la Sharapova

Maria Sharapova si ritira dal tennis. In una lettera pubblicata sui siti di Vogue e Vanity Fair, la 32enne russa (ne compirà 33 ad aprile) ha comunicato la sua decisione di dire addio allo sport che l’ha resa, dentro e fuori dal campo, un’icona per quindici anni. Non per un motivo di stanchezza nei confronti del mestiere che l’accompagna da quando, su un campo della periferia di Sochi, per la prima volta impugnò una racchetta grossa due volte lei; ma perché è troppo il dolore che le sta causando la spalla, ultimo problema fisico che l’ha portata al declino, confermato anche dai numeri, visto che attualmente era al numero 373 del mondo.

L’ultima partita della Sharapova resta dunque il ko subito agli ultimi Australian Open dalla croata Donna Vekic al 1° turno. La siberiana, tormentata negli ultimi anni dagli infortuni ha provato fino all’ultimo a ricostruirsi una carriera degna del suo nome: negli ultimi mesi infatti si era affidata a Riccardo Piatti, coach anche di Jannik Sinner. Purtroppo però i continui acciacchi non le hanno dato tregua, fino all’estrema decisione di appendere al chiodo la racchetta.

Maria Sharapova al Roland Garros 2009

La carriera di Masha comincia ben presto, quando a 17 anni conquista Wimbledon (solo la svizzera Martina Hingis è stata più precoce) e diventa la numero uno al mondo, restando in vetta al ranking Wta per 21 settimane. La Sharapova lascia con 5 trionfi nei tornei del grande Slam (Australian Open 2008, Roland Garros 2012 e 2014, Wimbledon 2004 e US Open 2006): è una delle 10 tenniste ad aver completato il Career Grand Slam, ovvero ad aver vinto almeno una volta tutti e 4 gli Slam.

Particolare il suo legame con l’Italia e con Roma, visti i tre successi agli Internazionali d’Italia. In totale sono 36 i successi in carriera, che comprendono anche un trionfo alle Wta Finals del 2004. Masha ha conquistato anche un argento ai Giochi di Londra 2012. Nel 2016 ha però subito una squalifica di 15 mesi per doping dopo essere risultata positiva al “meldonium” dopo un controllo effettuato agli Australian Open.

Tanti gli attestati di stima dal mondo del tennis, non solo dalle sue colleghe ma anche dai colleghi del circuito uomini. Novak Djokovic per esempio, al termine del match vinto a Dubai contro Philipp Kohlschreiber, ha salutato Maria nel corso della sua intervista sul campo: «Ha avuto la forza di superare tutti gli ostacoli, infortuni e operazioni, per tornare sempre in campo. È una fonte d’ispirazione. Mi spiace che finisca così, ma la sua carriera è stata fantastica e può andarne fiera».

L’altro Big Three a onorare la Sharapova è stato Rafael Nadal durante la conferenza stampa ad Acapulco, dopo aver battuto Kecmanovic: «È importante che sia felice nel fare ciò a cui sceglierà di dedicarsi. Ha fatto grandi sacrifici sin da giovanissima, merita di poter decidere ciò che ha voglia di fare. È un giorno triste per il tennis perché smette un’icona dello sport femminile. Arriverà il momento in cui smetteremo tutti. Lei ama molto questo sport, è stata un punto di riferimento per tutti».

Maria Sharapova con Serena Williams

Il vuoto che ne conseguirà non sarà facile da colmare. Per appeal, classe, grinta e carisma, solo Serena Williams negli ultimi vent’anni ha potuto competere con la campionessa russa. Il futuro è ancora incerto, com’è più che giusto sia: adesso c’è un corpo da coccolare e una normalissima quotidianità da assaporare, forse per la prima volta, come ammette lei stessa: «Mi mancherà il mio team, il clima della partita, persino le sfiancanti sessioni all’alba. Mi mancherà ciò che è stato il mio mondo per ventotto anni, ma qualsiasi cosa farò, la farò al massimo, mettendoci lo stesso impegno. Continuerò ad arrampicare. Continuerò a crescere». Nel bene e nel male, Maria Sharapova è stata davvero unica.