“Cura Italia” per il Coronavirus

A fronte dell’emergenza sanitaria che il nostro Paese sta affrontando e anche in relazione alle previsioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), è stato necessario mettere in pratica misure economiche forti in grado di sorreggere il sistema Italia in questo momento di grande difficoltà. In particolare, lo studio realizzato dall’Organizzazione mondiale del Lavoro (che riunisce i governi, i sindacati e le organizzazioni degli industriali di 187 Paesi) mette in risalto la possibilità che la pandemia possa provocare la perdita di 25 milioni di posti di lavoro, aggravando il bilancio che nel 2019 già contava 188 milioni di disoccupati nel mondo.

Si potrebbe pensare, quindi, ad un numero potenzialmente superiore a quello che si verificò dopo la crisi economica del 2008 e che comportò una crescita dei disoccupati mondiali di 22 milioni di unità.

Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, sostiene che i «comparti più toccati saranno il turismo, i trasporti ma anche l’industria dell’automobile, con una perdita di guadagni che si prevede sfiorerà i 3100 miliardi di euro entro la fine del 2020».

Il Governo italiano aveva già adottato provvedimenti d’urgenza attraverso cui erano stati sospesi adempimenti tributari e pagamenti di contributi e mutui per gli abitanti della ex “zona rossa”. Sono stati aperti, inoltre, gli ammortizzatori sociali a soggetti che in condizioni ordinarie non ne beneficiano, sono state potenziate le modalità di lavoro a distanza ed è stato garantito anche sostegno al settore del turismo.

Oltre queste misure, per dimostrare che “lo Stato c’è” come ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e per dare maggiore appoggio al sistema economico nazionale, il Governo ha approvato anche il cosiddetto decreto-legge “Cura Italia” che introduce misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Si interviene in quattro fronti principali con anche altre misure settoriali: finanziamento e altre misure per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza; sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;

In particolare, Roberto Gualtieri ha sottolineato come sia stato erogato un «finanziamento aggiuntivo molto significativo per il «Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile, che vale quasi 3,5 miliardi». Saranno stanziati, inoltre, anche più di 10 miliardi, a sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito. La Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha messo in evidenza lo stanziamento di risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andranno a coprire anche le aziende che hanno un solo dipendente.

Oltre a questo, è stata inserita la copertura per tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. In aggiunta, è stato confermato anche il Fondo per il reddito di ultima istanza che copre tutti gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, fra cui i professionisti iscritti agli ordini, con una dotazione pari a 300 milioni di dotazione con sospensione dei contributi previdenziali per queste categorie.

Sempre nel capitolo del lavoro, è prevista anche l’estensione del congedo parentale a 15 giorni (con retribuzione al 50%) e un voucher baby-sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore “speciale” per il personale sanitario e le Forze dell’ordine: in questo caso, vale mille euro) per chi ha bisogno di curare i figli fino a 12 anni. Il congedo (alternativo tra i due genitori) è attribuito se non ci sono (tra i due genitori) altri strumenti di sostegno al reddito.

Per i dipendenti del settore privato e gli autonomi, il bonus baby-sitter si domanda all’Inps e si eroga attraverso il “libretto famiglia”, mentre per i lavoratori pubblici saranno le singole Pubbliche Amministrazioni di riferimento dei dipendenti a indicare la modalità di fruizione del congedo o l’erogazione del voucher.

Supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia, attraverso la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche (capitolo da 5 miliardi, secondo le anticipazioni). Prevista anche la sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.

In campo fiscale, quindi, si conferma il rinvio degli obblighi fiscali e la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria con un differimento al 31 maggio “per le imprese che fatturano fino a 2 milioni” e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi (turismo, trasporti, ristorazione, cinema e teatri, sport, istruzione, fiere ed eventi). Infine, Gualtieri anticipa misure per le categorie colpite direttamente dalla crisi: tra i settori economici citati, il trasporto merci. Tra le altre misure, non si devono dimenticare gli 85 milioni alle scuole per le dotazioni tecnologiche a supporto delle lezioni a distanza.

Conte, concludendo ha affermato che «le misure di sostegno e spinta sono concreta dimostrazione della presenza dello Stato» e «possiamo parlare di ‘modello italiano’ non solo sanitario, ma anche come strategia economica di risposta alla crisi. Mettiamo in campo 25 miliardi di denaro fresco e attiviamo flussi per 350 miliardi: una manovra economica poderosa». Inoltre, occorre precisare che probabilmente vi sarà un ulteriore decreto ad aprile, che – nell’auspicio del governo – dovrebbe contare anche sulle risorse che l’Europa si prepara a stanziare.


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