God save the kingdom’s NHass

Dopo una allarmante sottovalutazione del rapido diffondersi della pandemia e in ritardo di almeno tre settimane, Boris Johnson annuncia alla nazione  il lockdown. Annuncia di voler seguire lo schema già usato da altri Paesi, sempre mantenendo quel sapore light che consente alle persone di uscire una volta al giorno per andare in bicicletta. Questo appare un controsenso se accostato alle parole “whatever it takes” di europea memoria, pronunciate da Rishi Sunak, scuderia Tory. Di sicuro c’è che il governo dovrà dare risposte concrete a famiglie, lavoratori ed aziende.

Nel suo discorso alla nazione Johnson dice espressamente: «se troppe persone si ammalano gravemente nello stesso momento, il National Health Service non sarà in grado di affrontarlo – questo significa che tante persone probabilmente moriranno, non soltanto a causa del coronavirus ma anche di altre patologie».

Il problema è che NHS è già in seria difficoltà tanto che, chiamando il numero di emergenza 111 si può restare anche in attesa 90 minuti, fino a che la telefonata non cade. Ai tempi di attesa infiniti si aggiunge la carenza di personale: sono stati infatti richiamati in servizio decine di migliaia di medici in pensione, come riporta la BBC

Ma questo non basta, perché per primi i medici, gli infermieri e il personale sanitario tutto andrebbero protetti e dovrebbe essere una priorità per il governo imparare dall’esperienza di altri Paesi. Invece soltanto l’altro ieri migliaia di membri del personale NHS in prima linea hanno scritto a Boris Johnson per chiedere dispositivi di protezione dopo che due membri del personale sono finiti in terapia intensiva per aver contratto il coronavirus da pazienti infetti.

In questa lettera, i 6.200 firmatari affermano di essersi sentiti trattati  come “carne da macello” nella battaglia contro COVID-19. La lettera è una iniziativa partita dal dott. Rinesh Parmar, presidente dell’associazione dei medici: “Chiediamo un intervento  per garantire che il personale del SSN disponga di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) di fronte alla pandemia di COVID-19 (…) I medici di prima linea ci hanno detto per settimane che non si sentono al sicuro sul lavoro, con molte segnalazioni che non hanno accesso ai DPI raccomandati da Public Health England.”

Sebbene i giornali italiani gongoleranno per settimane per l’adozione del modello italiano, sarebbe il caso di notare come questa crisi sia il prodotto di decadi di regali alla sanità privata a discapito di quella pubblica in entrambi i paesi. E comunque non c’è nessun modello Italiano. Fino a prova contraria i modelli che hanno funzionato non giocano con i soldatini e il clima di paura, ma operano con la tecnologia: l’unico modello che ha “funzionato” in termini di efficienza, tempestività e collaborazione del cittadino è stato quello coreano, che ha sfruttato app e cellulari per arginare e contenere la diffusione del contagio.

Il “modello” italiano, casomai, dovrebbe intendersi come quel modello che ha saputo fare spremuta di pietre di un sistema sanitario ridotto a colabrodo; qui si che possiamo parlare del Regno Unito che segue il modello Italiano. Impariamo l’arte di arrangiarsi nel momento del bisogno. E aspettiamo di vedere come si evolveranno le cose anche in Scozia, Galles e Irlanda del Nord. 

Per la maggior parte delle persone, il coronavirus provoca solo sintomi lievi o moderati, come febbre e tosse. Per alcuni, in particolare gli adulti più anziani e le persone con problemi di salute esistenti, può causare malattie più gravi, inclusa la polmonite. Alla sua veneranda età la Regina è più a rischio rispetto alla maggior parte delle malattie altamente contagiose. La Regina sta, apparentemente, lavorando con il governo per trovare il “momento ottimale” per rivolgersi alla nazione ed è in isolamento nel castello di Windsor. Da lì, a 93 anni, si tiene in contatto con i familiari esattamente come tutti gli altri, via Skype

Usiamo i cellulari tutti i giorni, con la posizione su google in modalità sharing, diamo il consenso all’accesso dei nostri dati alle cose più stupide che troviamo online.  Abbiamo le capacità e le tecnologie per battere sul tempo una pandemia, una cosa mai successa nella storia dell’umanità, e non la stiamo usando come dovremmo. Stiamo ancora troppo attaccati agli strumenti del ‘900 per renderci conto di questo? 

Una scena della popolare sitcom britannica Yes Minister, spettacolo satirico degli anni ‘80 scritto da Antony Jay e Jonathan Lynn, segue un politico – interpretato da Paul Eddington – il cui partito incapace prende improvvisamente il controllo del governo.

Questo episodio particolare vede due dipendenti pubblici – Donald Pickering e Nigel Hawthorne – che discutono di come consigliare il Primo Ministro quando sorgono problemi politici. Alcuni utenti di Twitter hanno notato che presenta somiglianze allarmanti con quella apparentemente schierata dalla parte di Johnson sulla scia del coronavirus. La risposta è infatti suddivisa in quattro fasi:

Sir Wharton: Nella prima fase, diciamo che non succederà nulla. Sir Appleby: Seconda fase, diciamo che potrebbe succedere qualcosa, ma non dovremmo farci nulla. Sir Wharton: Nella terza fase, diciamo che forse dovremmo fare qualcosa al riguardo, ma non c’è niente che possiamo fare. Sir Appleby: Quarta tappa, diciamo che forse c’era qualcosa che avremmo potuto fare, ma ormai è troppo tardi.

Se in America i Simpson avevano predetto Trump, questa serie britannica ha predetto BoJo. Attualmente, seguendo il copione, ci troviamo nella terza fase. Speriamo di non dover arrivare al quarto punto. 


(Di seguito il discorso integrale tradotto)

Buonasera, il coronavirus è la minaccia più grande che la nostra nazione ha affrontato nelle ultime decadi – e non siamo i soli. In tutto il mondo stiamo vedendo l’impatto devastante di questo killer invisibile. Quindi, stasera, vi voglio aggiornare sulle ultime misure che stiamo adottando per combattere il virus e cosa potrete fare per aiutarci; e voglio iniziare col ricordarvi perché il Regno Unito ha dovuto adottare queste precauzioni.

Senza uno sforzo dell’intera nazione per fermare il propagarsi del virus, ci sarà un momento in cui ogni sistema sanitario nazionale nel mondo non sarà in grado di affrontarlo, perché non ci saranno abbastanza ventilatori, letti in terapia intensiva, dottori e infermiere. Come abbiamo visto altrove, in nazioni in cui il sistema sanitario è eccellente, questo è il momento più critico.

In breve: se troppe persone si ammalano gravemente nello stesso momento, il National Health Service non sarà in grado di affrontarlo – questo significa che tante persone probabilmente moriranno, non soltanto a causa del coronavirus ma anche di altre patologie, quindi è fondamentale rallentare il diffondersi del virus.

Questo è il solo modo che abbiamo per ridurre il numero di persone che necessitano del trattamento ospedaliero, così potremo salvaguardare la capacità del nostro Servizio Sanitario Nazionale nell’affrontare questo momento – e salvare quindi molte vite. Questa è la ragione per cui vi stiamo chiedendo di rimanere a casa durante la pandemia. E anche se già molte persone lo stanno facendo – e vi ringrazio per questo – è arrivato il momento in cui dobbiamo fare di più. Da questa sera vi devo dare una semplice istruzione – dovete stare a casa.

Perché il punto cruciale consiste nell’impedire al virus di diffondersi tra i vari nuclei familiari, ragione per la quale sarà consentito uscire di casa solamente per le seguenti motivazioni:

  • Acquisto di beni di prima necessità, il meno frequentemente possibile;
  •  Compiere soltanto una attività giornaliera – per esempio correre, passeggiare, andare in bicicletta – soli o con gli altri inquilini;
  • Qualsiasi necessità medica, per offrire assistenza o aiuto alle persone vulnerabili;
  • Andare/tornare dal lavoro, ma solamente quando questo sia strettamente necessario e non sia possibile lavorare da casa

Questo è tutto – queste sono le sole ragioni per cui dovrai uscire di casa. Non è consentito incontrare amici. Se i vostri amici vi chiedono di uscire, dovrete dire di no. Non dovrete incontrare gli altri membri della vostra famiglia, nel caso in cui non vivano con voi. Non dovrete fare shopping ad eccezione dei beni primari come alimenti e medicine – e dovrete farlo il meno possibile. Se possibile usate il servizio di consegna della spesa a domicilio. Se non seguirete queste semplici regole, la polizia avrà il potere di imporvele, multarvi e vietare assembramenti.

Per garantire il rispetto della direttiva del governo, con effetto immediato:

  • Chiuderemo tutti negozi che non vendono beni essenziali, inclusi negozi di abbigliamento e di elettronica insieme ad altre attività come biblioteche, parchi giochi, palestre all’aperto e luoghi di culto;
  • Fermeremo qualsiasi assembramento formato da più di due persone in pubblico – ad eccezione delle persone con cui si vive;
  • Fermeremo anche qualsiasi evento sociale, inclusi matrimoni, battesimi e altre cerimonie, ad eccezione dei funerali.
  • I parchi continueranno a restare aperti per l’esercizio fisico ma gli assembramenti saranno vietati.

Nessun primo ministro vorrebbe adottare misure come queste. Sono consapevole del disagio che queste restrizioni comporteranno alle vostre vite, alle vostre attività commerciali e alle vostre posizioni lavorative. Ed è questa la ragione per cui abbiamo introdotto un dispendioso programma di supporto mai visto prima sia per i lavoratori che per le aziende. E vi posso assicurare che valuteremo costantemente queste restrizioni.

E se avremo prova di poterlo fare, dopo 3 settimane le potremo attenuare ma, al momento, non ci sono altre possibilità. Ciò che ci aspetta è difficile, ed è vero che tante vite ci verranno purtroppo a mancare. Ma è anche vero che abbiamo chiaro il modo in cui venirne fuori. E io so che, come hanno già fatto tante volte in passato, le persone di questa Nazione si risolleveranno da questa battaglia e ne verranno fuori più forti che mai.

Noi sconfiggeremo il coronavirus e lo sconfiggeremo insieme. E per questo vi esorto in questo momento di emergenza nazionale a rimanere a casa, proteggere il nostro Servizio Sanitario Nazionale e salvare vite. Grazie


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