Coronavirus, la folle corsa alle armi degli americani

L’emergenza coronavirus che stiamo vivendo in questi giorni ha scatenato in tutta Europa una sfrenata corsa all’acquisto di prodotti per l’igiene, disinfettanti e prodotti alimentari. Le immagini di code chilometriche ai supermercati, farmacie e negozi di prodotti per la casa hanno fatto il giro del mondo in pochissime ore.

Oltreoceano, invece, le priorità sembrano ben altre. Centinaia di cittadini americani hanno preso d’assalto le armerie locali per procurarsi armi e munizioni; una situazione verificatasi in tantissime città americane, principalmente nelle zone colpite dalla Covid-19. Una reazione forse eccessiva da parte di chi si sta affacciando seriamente a questa realtà soltanto da pochi giorni e che ha scarsa consapevolezza sui reali rischi del virus.

Se nel vecchio continente vi è la concreta paura di rimanere senza scorte alimentari, in America ci si preoccupa invece se rimarranno abbastanza munizioni per tutti quanti. Ammassati l’un l’altro in code che fanno il giro dell’isolato – contro ogni misura precauzionale – hanno atteso impazientemente l’apertura delle armerie per accaparrarsi qualche pistola o fucile.

Nelle aree colpite dal virus – e non solo – si è registrato un numero di vendite senza precedenti; il business delle armi è aumentato notevolmente in tutto il Paese, con picchi del 169% in alcuni Stati. La maggior parte dei clienti – si legge sul Guardian – ha optato per fucili d’assalto semi automatici come l’AR-15 anziché le classiche armi di difesa personale o da caccia.

Vendite da record anche a Miami, Los Angeles, New York, così come a Houston, Washington e Denver. Cifre destinate ad aumentare nelle prossime ore, complici anche le politiche estremamente flessibili riguardo il rilascio della licenza per la loro detenzione.

«Sappiamo che alcuni eventi politici ed economici incidono su questo tipo di acquisti – afferma in una nota Alex Horsman, responsabile marketing di Ammo.com, noto rivenditore di armi online. Succede quando le persone sentono che i loro diritti potrebbero essere violati, ma è la prima volta che un virus porta a questo incremento».

A nulla sono serviti gli appelli delle autorità a rimanere in casa per evitare ulteriori contagi e neanche le ultime affermazioni del Presidente Donald Trump, circa la gestione dell’emergenza, hanno messo un freno a questa situazione.

Se da un lato il governo annuncia la scesa in campo della Guardia Nazionale per salvaguardare l’ordine pubblico nelle strade, dall’altro i cittadini sentono il bisogno di correre ai ripari appellandosi al secondo emendamento della Costituzione, che cita: «essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto».

A questo punto sorgono alcune domande: come può un’arma da fuoco combattere un nemico invisibile? È questa la cura made in USA al problema? Il rischio è quello di trasformare la realtà cittadina in un vero e proprio Far West, dove il più forte – o meglio il più armato – prevale sul più debole, innescando una escalation senza freni.


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