L’economia italiana contagiata dal Coronavirus

Come sottolineato da Francesco Palo Marco Leti nel nostro precedente articolo “il dragone febbricitante”, la diffusione del Coronavirus, oltre a interessare fortemente il settore sanitario, ha un profondo e duplice impatto in campo economico, a livello interno e a livello internazionale. Oggi è l’Italia, ed in particolare il Nord del nostro Paese, ad affrontare l’emergenza Coronavirus, risultando purtroppo, essere il primo Stato in Europa e il terzo al mondo per numero di contagiati. Si sono rese necessarie, pertanto, misure drastiche di contenimento che hanno portato il Governo ad emanare un decreto legge con diverse azioni anche in campo economico.

Già dal meeting del G20 finanziario tenutosi a Riad, in Arabia Saudita, si era analizzato il problema di come affrontare e limitare l’impatto del Coronavirus sull’economia mondiale e il ministro delle finanze saudita Mohammad Al Jadaan, al termine della riunione, aveva dichiarato: «Il G20 è d’accordo nel continuare a monitorare i rischi del coronavirus ed è pronto ad adottare misure appropriate per limitarne l’impatto sull’economia globale».

Intanto in Italia, nel testo del decreto legge di contrasto alla diffusione del Coronavirus, deliberato dal Consiglio dei Ministri negli scorsi giorni, si prevede che nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona si adottino misure di contenimento. In particolare, si va dal divieto di allontanamento e quello di accesso al comune o all’area interessata, alla sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato fino alla sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale.

Inoltre, “è esplicitata la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale così come la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe”.

Da un punto di vista economico, per far fronte all’inevitabile blocco di attività sia lavorative che ludiche, sono state messe in atto, attraverso questo decreto, delle misure riservate alle famiglie e alle imprese residenti nelle zone rosse in cui si è manifestato il focolaio del virus. In particolare esse riguardano: la sospensione dei versamenti tributi erariali e locali e contributi previdenziali; la sospensione della riscossione dei tributi e dei relativi termini; l’accesso facilitato al Fondo di garanzia piccole e medie imprese; la sospensione dei pagamenti contratti di somministrazione dell’energia elettrica.

Nello specifico, la sospensione dei pagamenti dovrebbe far riferimento sia ai tributi erariali che a quelli locali, oltre al versamento dei contributi previdenziali. Dovrebbero essere previste, inoltre, alcune facilitazioni per l’accesso delle imprese coinvolte dall’emergenza Coronavirus al Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese (Pmi). Altri interventi, potrebbero riguardare i contributi per la ripresa delle attività una volta accertati i danni, e sostegno al reddito per chi è costretto a  restare a casa.

Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, al termine dell’incontro con imprese e sindacati, ha dichiarato: «Stiamo predisponendo una serie di strumenti a tutela dei lavoratori delle aree interessate» dall’emergenza Coronavirus, «dalla cassa integrazione ordinaria, al fondo di integrazione salariale o la Cig in deroga per le aziende con meno di 6 dipendenti, precisando che le tutele andranno anche ai non sono residenti che si recano nelle zone interessate per lavoro». Il tavolo sarà “permanente per monitorare l’evolversi della situazione” e il prossimo incontro si terrà proprio oggi martedì 25.

Stando ai dati forniti dagli economisti relativamente all’impatto dell’emergenza Coronavirus in Italia, per l’economia interna del paese si profila una recessione tecnica. Questo accadrebbe se il Pil nazionale, dopo aver segnato un -0,3% nell’ultimo trimestre del 2019, dovesse contrarsi nuovamente nel primo trimestre del 2020. Si può pure ipotizzare una contrazione dell’1% del Pil quest’anno abbastanza “plausibile” qualora la situazione non si risolva rapidamente. Gli effetti del Coronavirus si fanno sentire sia sui mutui della case, sia sull’export oltre che sul turismo interno ed estero ed in particolare sul settore del lusso e dell’agroalimentare.

Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato per i prossimi giorni un tavolo in cui coinvolgere gli esponenti di governo interessati per studiare un piano straordinario di interventi e di investimenti a sostegno delle imprese alla luce dell’emergenza Coronavirus. In un’intervista a Il Sole 24 Ore, inoltre, ha fatto sapere che per il 2020 sono stati messi a disposizione circa 300 milioni che, attraverso l’Agenzia ICE, potranno andare a finanziarie il sostegno del Made in Italy.

Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha detto che è “prematuro” parlare di stime, anche se il nostro export verso la Cina vale ben 13 miliardi (31 invece il valore dell’import). Di Maio ha sottolineato come le nostre esportazioni di merci e servizi rappresentino una priorità strategica nella politica economica estera del governo italiano, dal momento che costituiscono la componente “più dinamica” della ricchezza nazionale: «Il 32% del Pil deriva infatti dall’export», ha dichiarato.

Anche le principali aziende si stanno attrezzando secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dalla Farnesina, modificando le loro attività, limitando la produzione, gli interventi, la mobilità dei dipendenti e prediligendo lo smart working da casa in particolare nelle zone ritenute a rischio. Fra queste vi sono la Tim, l’Eni, la Luxottica, Vodafone e anche Intesa San Paolo.

Giorgio Armani ha deciso di chiudere per una settimana gli uffici di Milano e le sedi produttive che si trovano in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino e Piemonte, oltre ad avere presentato l’ultima collezione della linea che porta il suo nome con una sfilata a porte chiuse così come farà il marchio Laura Biagiotti.

Infine, il comune di Milano ha deciso di sospendere dalle attività lavorative i dipendenti dell’amministrazione e delle società controllate che provengono dai comuni “dove sussiste un cluster di infezione”, come ha dichiarato il sindaco, Giuseppe Sala, in una nota diramata dopo il tavolo di lavoro che si è riunito nella mattinata del 22 febbraio a Palazzo Marino, oltre a chiudere e sospendere tutte le attività a scopo ludico e non dopo che è stato accertato il primo contagiato.

Anche i più importanti eventi sportivi come il campionato di serie A e le attività ricreative e museali sono state temporaneamente sospese nelle zone “rosse”, così come il carnevale di Venezia che, in termini economici e turistici, portava circa 70 milioni di introiti. Purtroppo tutto quello che sta innescando l’emergenza coronavirus non è ancora ben definibile; i mercati finanziari mondiali ne stanno risentendo e l’Italia è tra quelli più colpiti. Basti pensare che Piazza Affari ha chiuso una giornata nera con l’indice Ftse Mib in calo del 5,43% a 23.427 punti, dopo essere arrivata a perdere oltre il 6%.

La seduta negativa ha provocato una riduzione della capitalizzazione del paniere dei titoli principali della Borsa di Milano di circa 30 miliardi di euro. Con il passare dei giorni si sta assistendo ad una “corsa agli sportelli alimentari”, a speculazioni online di prodotti igienico-sanitari come l’Amuchina, a prezzi di biglietti aerei e di altri mezzi di trasporto in forte aumento a causa dei provvedimenti di quarantena, che non fanno altro che alimentare un clima già estremamente allarmante, ma che non deve assolutamente degenerare in psicosi che provocherebbe solo ulteriori disordini rendendo più difficile le operazioni di contenimento del virus delle istituzioni.

Purtroppo, sostiene Licia Mattioli vicepresidente di Confindustria, «è ancora presto per fare un bilancio dei danni del Coronavirus sull’economia italiana ma è importante essere consapevoli che queste ripercussioni andranno a innestarsi su uno scenario economico già in difficoltà». Nelle ultime dichiarazioni alla stampa, Conte ha lanciato un messaggio positivo: «siamo pronti a fronteggiare questa emergenza. Vedrete che ce la metteremo tutta per contenere l’impatto economico».