Dieci anni di gioie e dolori: è la magia dello sport

Passare in rassegna tutti gli appuntamenti delle varie discipline sportive risulta compito assai difficile. Tra il 2010 e il 2019 abbiamo assistito a due Olimpiadi (Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016), tre Mondiali di calcio (Sudafrica 2010, Brasile 2014 e Russia 2018), tre Mondiali di rugby (Nuova Zelanda 2011, Inghilterra&Galles 2015 e Giappone 2019), tre Mondiali di basket (Turchia 2010, Spagna 2014 e Cina 2019) e tre Mondiali di pallavolo (Italia 2010, Polonia 2014 e Italia&Bulgaria 2018).

Volgendo lo sguardo alle competizioni afferenti al tennis, al ciclismo e ai motori, potremmo visionare l’albo d’oro del torneo di Wimbledon o del Roland Garros, del Giro d’Italia o del Tour de France, nonché dei campionati mondiali di Formula Uno e MotoGp.

Partendo dal 2010 calcistico, tocca menzionare il triplete interista, cioè la tripla vittoria da parte dell’Inter, di campionato e coppa nazionale più la Champions League. In particolare quest’ultimo successo ha avuto una forte risonanza mediatica, se non altro perché il trofeo mancava dalla bacheca nerazzurra da ben quarantacinque stagioni. In estate è arrivata poi l’affermazione mondiale della Spagna, vincitrice del torneo per la prima volta nella storia. Nella finale, disputata a Johannesburg, le “furie rosse” hanno avuto la meglio sull’Olanda per 1-0, grazie alla rete di Iniesta nel secondo tempo supplementare.

La selezione spagnola si è ripetuta anche agli Europei 2012, sbaragliando nettamente in finale l’Italia per 4-0. Considerando inoltre che nel decennio sei edizioni della Champions League sono state vinte da Barcellona (2011 e 2015) e Real Madrid (2014, 2016, 2017 e 2018) e sei edizioni dell’Europa League sono state vinte da Atletico Madrid (2010, 2012 e 2018) e Siviglia (2014, 2015 e 2016), comprendiamo che rilevanza abbia avuto il dominio del calcio spagnolo. Il Real Madrid in particolare ha raggiunto due record storici per la Champions League: il decimo trionfo nel 2014 e poi le tre vittorie consecutive del trofeo.

Il 2014 è stato nuovamente anno dei Mondiali, con il successo finale della Germania. I tedeschi, alla loro quarta affermazione, hanno umiliato i padroni di casa del Brasile in semifinale con un tennistico 7-1 e quindi regolato in finale l’Argentina (1-0 ai supplementari). Gli Europei 2016 hanno visto un’altra prima volta storica, ovvero il successo finale del Portogallo, vincitore poi nel 2019 della prima edizione della Nations League.

Nel mezzo l’altro appuntamento mondiale, quello disputato in Russia nel 2018 e conclusosi con la vittoria finale della Francia sulla Croazia per 4-2. A questo torneo mondiale non ha partecipato la nazionale italiana, eliminata dalla Svezia nel turno di play-off. Per gli azzurri si è trattato dell’ennesima delusione, dopo quelle delle precedenti spedizioni mondiali, entrambe finite alla fase a gironi. Fortunatamente sotto la guida di Mancini si è invertita la rotta e si è raggiunta la qualificazione a Euro 2020, facendo registrare pure il nuovo record di successi consecutivi.

Il pallone d’oro, prestigioso riconoscimento per il miglior calciatore dell’anno, ha vissuto della sfida infinita tra Lionel Messi (2010, 2011, 2012, 2015 e 2019) e Cristiano Ronaldo (2013, 2014, 2016 e 2017), autentici mattatori di questa decade calcistica. Altri eventi da segnalare sono: l’impresa del Leicester, allenato da Ranieri, laureatosi campione nella Premier League 2015/2016; la strage della squadra brasiliana Chapecoense, il cui aereo si è schiantato al suolo nel novembre 2016; il trasferimento di Neymar dal Barcellona al Paris Saint Germain nell’estate 2017 per la cifra record di 222 mln!

Il decennio ciclistico è stato caratterizzato dalle tradizionali corse a tappe, giunte alla loro centesima edizione (Tour de France 2015 e Giro d’Italia 2017) ma soprattutto da un evento che ha praticamente cancellato un’intera pagina sportiva. Il 24 agosto 2012 l’USADA, agenzia antidoping degli Stati Uniti, ha ufficializzato la squalifica a vita per Lance Armstrong. A questa decisione si sono poi uniformate l’UCI, unione ciclistica internazionale e il CIO, comitato olimpico internazionale.

Di fatto al ciclista texano venivano revocati tutti i successi ottenuti dal 1998 in poi, tra cui i sette Tour de France vinti consecutivamente tra il 1999 e il 2006 e la medaglia di bronzo vinta nella prova a cronometro alle Olimpiadi di Sydney 2000. Travolto dalle accuse di diversi ex compagni di squadra, squalificato dai maggiori organi mondiali del ciclismo, Armstrong decise di vuotare il sacco. Il 17 gennaio 2013, nel corso di un’intervista, ammise per la prima volta di aver fatto uso sistematico di sostanze dopanti durante i Tour disputati e vinti.

Per i colori italiani è stato il 2014 l’anno più importante, con la vittoria del Tour de France da parte di Vincenzo Nibali. Il corridore messinese, già vincitore della Vuelta di Spagna (2010) e del Giro d’Italia (2013) è diventato così il quinto italiano della storia a trionfare nella corsa a tappe più prestigiosa al mondo, dopo Gino Bartali, Fausto Coppi, Felice Gimondi e Marco Pantani, ultimo italiano in maglia gialla sul podio di Parigi nel Tour 1998. Nibali replicherà la vittoria rosa al Giro d’Italia 2016.

Passando ai motori, il decennio della Formula Uno è stato scandito da due cicli di vittorie: quello della Red Bull (2010-2013) e quello della Mercedes (2014-2019). I quattro titoli mondiali vinti da Sebastian Vettel lo hanno reso protagonista di numerosi record, vista anche la giovane età del pilota tedesco. Alcuni di questi primati erano stati registrati da Michael Schumacher, dominatore assoluto del decennio con la Ferrari.

Proprio il mitico campione ferrarista si è reso tristemente protagonista di un episodio che con la Formula Uno nulla ha a che fare. Il 30 dicembre 2013 infatti Schumacher è rimasto vittima di un gravissimo incidente, causato da un fuoripista mentre sciava sulle nevi di Meribel in Alta Savoia. Rimasto in coma farmacologico per diversi mesi, ha intrapreso un lungo percorso riabilitativo, ma a distanza di sei anni dall’incidente le sue condizioni di salute restano critiche.

Tornando alla pista, la stagione 2014 ha segnato il passaggio di consegne tra Red Bull e Mercedes, con la casa automobilistica tedesca che ha inaugurato un dominio tecnico-sportivo del quale a oggi diversi addetti ai lavori stentano a intravedere la fine. Lewis Hamilton, già vincitore di un titolo nel 2008 sulla Meclaren, si è laureato campione del mondo per cinque volte (2014, 2015, 2017, 2018 e 2019), lasciando al compagno di squadra Nico Rosberg la soddisfazione mondiale nel 2016.

Molti dei record che resistevano da anni sono stati polverizzati dal campione inglese, che si appresta a sfruttare la stagione 2020 per infrangere altri due primati storici: il numero totale di gran premi vinti (Hamilton 84, Schumacher 91) e il numero di campionati mondiali (uno in meno rispetto ai 7 di Schumacher).

Anche in MotoGp stiamo assistendo a un dominio e al continuo aggiornamento di primati e di statistiche. Il fenomeno in questo caso si chiama Marc Marquez, campione mondiale nelle stagioni 2013, 2014, 2016, 2017, 2018 e 2019, infarcite di vittorie e record vari. Il giovane pilota spagnolo sta capitalizzando a suo vantaggio da un lato il declino di Valentino Rossi, protagonista incontrastato negli anni passati, dall’altro lato il sodalizio con la Honda, più affidabile e performante delle moto concorrenti Yamaha e Ducati.

Il decennio tennistico ha vissuto delle grandi rivalità tra i migliori atleti in assoluto: lo svizzero Roger Federer, lo spagnolo Rafael Nadal e il serbo Novak Djokovic. Tutti e tre si stanno dando battaglia nei maggiori tornei internazionali, contendendosi primati e record mondiali. Federer nel 2017 ha trionfato per l’ottava volta a Wimbledon, dove nel corso dell’ultimo torneo (2019) si è arreso al campione in carica Djokovic dopo una finalissima infinita (partita che resterà negli annali del tennis e dello sport in generale, col serbo che ha avuto la meglio grazie a questi punteggi: 7-6, 1-6, 7-6, 4-6, 13-12).

Oggi il numero uno al mondo rimane Rafa Nadal con 10235 punti, seguito da Djokovic 9720 e Federer 6590. Piccola citazione anche per il nostro Matteo Berrettini che raggiunge dopo 41 anni (l’ultimo fu Corrado Barazzutti) le Atp Finals, dove nonostante l’immediata eliminazione al primo turno, riesce a vincere un match – risultato mai raggiunto da nessun italiano.

Una panoramica sul rugby. Le tre edizioni della World Cup, disputate nel decennio, sono state vinte dalla Nuova Zelanda (2011 e 2015) e dal Sudafrica (2019). I mitici “All Blacks” dapprima hanno sfruttato la competizione casalinga, tornando a primeggiare dopo un digiuno lungo ventiquattro anni, regolando in finale la Francia (8-7). Quindi hanno trionfato per la terza volta, battendo in finale l’Australia (34-17) e diventando la prima nazionale a vincere due mondiali consecutivi.

L’ultimo torneo, giocato in Giappone nel 2019, è stato vinto dal Sudafrica, che ha battuto in finale l’Inghilterra (32-12). Guardando poi al “Sei Nazioni”, il più importante torneo internazionale di rugby a 15 dell’emisfero nord, in questa decade, è stato vinto tre volte dall’Inghilterra (2011, 2016 e 2017), tre volte dall’Irlanda (2014, 2015 e 2018), tre volte dal Galles (2012, 2013 e 2019) e una volta dalla Francia (2010).

Le Olimpiadi di Londra 2012 e di Rio de Janeiro 2016 hanno portato in dote una sfilza di protagonisti, alcuni già noti al grande pubblico, altri emergenti. Da Usain Bolt e Michael Phelps, passando per la nostra Federica Pellegrini, l’eco delle imprese sportive si è diffusa su scala mondiale, essendo i giochi olimpici il palcoscenico più grande a livello sportivo. Nello specifico, il velocista giamaicano, attuale detentore del record mondiale sui 100 (9″e58) e sui 200 (19″e19), ha vinto sia a Londra che a Rio le medaglie d’oro nei 100, nei 200 e nella staffetta 4×100.

Il nuotatore statunitense ha collezionato quattro ori e due argenti a Londra, cinque ori e un argento a Rio. I numerosi successi della Pellegrini, attuale primatista mondiale nei 200 ed europea nei 400, giungono fino al nuovo record italiano della staffetta 4×100 di nuoto, ottenuto a Rio 2016. In questa occasione la Pellegrini è stata anche la portabandiera della delegazione italiana alla cerimonia d’apertura dei Giochi, avvenuta tra l’altro il 5 agosto 2016, giorno del suo 28°compleanno.

Riteniamo degni di nota altri due eventi sportivi recenti. Il 22 giugno 2018, nel corso del Meeting Atletismo Madrid, Filippo Tortu è diventato il nuovo primatista italiano dei 100 metri piani, col crono di 9″e99. Il vecchio record era stato fissato da Pietro Mennea nel 1979. Tortu è quindi il primo italiano della storia a scendere sotto i 10″. Il 12 ottobre 2019 il maratoneta keniota Eliud Kipchoge corre a Vienna la maratona col tempo di 1ora 59′ e 40″, abbattendo per la prima volta nella storia il muro delle due ore.

La prestazione tuttavia non è stata omologata come record, perché ottenuta nel corso di un evento mediatico e pubblicitario e non durante una vera gara. Kipchoge ha usufruito infatti di numerosi aiuti allo scopo di ottenere il risultato. Al di là di questo record mancato, il mezzofondista resta comunque il primatista mondiale della maratona, col tempo di 2 ore 1′ e 39″ (stabilito il 18 settembre 2018), nonché la medaglia d’oro in carica, vinta ai Giochi di Rio 2016.

Chiudiamo questa rassegna con due eventi tristi. Nel corso di questa decade diversi sportivi (in attività e non) ci hanno lasciato per sempre. Ne vogliamo ricordare due in particolare: il pallavolista Vigor Bovolenta e il calciatore Davide Astori. Il primo è deceduto il 24 marzo 2012, a seguito di un malore durante la partita tra la sua squadra, la Volley Forlì, e la Lube, valida per il campionato B2. Bovolenta era stato uno dei pilastri della nazionale azzurra, allenata da Julio Velasco, vincitrice di una medaglia d’argento alle olimpiadi di Atlanta 1996, di una Coppa del mondo e di quattro World League.

Il secondo è stato rinvenuto senza vita il 4 marzo 2018, in un albergo di Udine, che ospitava la Fiorentina, squadra di cui era capitano. Astori è deceduto per morte cardiaca improvvisa, seguita a fibrillazione ventricolare, dovuta a una cardiomiopatia aritmogena silente. Vantava oltre trecento presenze in serie A e quattordici presenze con la maglia della nazionale azzurra.

Gli almanacchi sportivi possono essere consultati da tutti, appassionati e non, permettendo di fatto una facile conoscenza di questa o di quella competizione particolare. La magia dello sport in generale, declinato nelle sue varie discipline, risiede però in quel condensato di emozioni che la mera lettura di un elenco di statistiche non potrà mai far percepire.

Lo sport è condivisione di valori e rappresenta, con le sue storie fatte di gioie e di dolori, di vittorie e di sconfitte, di successi e di delusioni, una perfetta metafora della vita. La decade sportiva appena conclusa è stata intensa e quella appena iniziata si preannuncia altrettanto. Già in questo 2020 gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Tokyo promettono grandi emozioni: non ci resta che seguirle, raccontarle, condividerle.