Bogaletch Gebre, la più grande femminista d’Etiopia

Di Alessandra Fazio – Bogaletch Gebre, conosciuta semplicemente come Boge, nacque a Kembata Alaba and Tembaro, in Etiopia, da una famiglia di agricoltori, in un paese nel quale le donne non hanno accesso al sistema dell’istruzione e della formazione professionale. Sin da piccola ebbe il coraggio di infrangere le regole e di frequentare la scuola, di nascosto dai propri genitori, imparando a leggere e a scrivere.

La sua dedizione verso lo studio le consentì di vincere una borsa di studio e di spostarsi in Israele. Successivamente si trasferì all’Università del Massachusetts, ad Amherst, per un master. Vinse anche l’accesso ad un dottorato di ricerca presso l’Università della California, a Los Angeles, ma vi rinunciò, convinta di dover tornare nel proprio paese per aiutare le donne etiopi a riformare il sistema vigente. Fondò la KMG, Kembatti Mentti-Gezimma-Tope, che letteralmente significa “le donne di Kembatti combattono insieme”, un’organizzazione che nel corso degli anni ha contribuito a porre fine alla pratica delle mutilazioni genitali radicata nella cultura locale e che ha dato potere alle donne in quel paese.

Uomini e donne insieme, convinti della necessità di ottenere il riconoscimento della parità dei diritti tra gli stessi, nonché la rimozione di pratiche assurde quali l’infibulazione e il fenomeno delle spose bambine. All’età di 12 anni Boge fu sottoposta ad infibulazione, rischiando di morire a causa di un emorragia, sorte che purtroppo toccò alla sorella.

Fu in quel momento che comprese la necessità di dover cambiare il sistema in cui lei stessa viveva e la sorte che condivideva con tutte le altre donne: “ho cominciato raccontando la mia storia e la storia di mia sorella, e le donne hanno cominciato a capire e piangevano, perché anche loro conoscevano qualcuna che era morta, perché le loro bambine erano morte”.

Grazie alla KMG riuscì a far costruire una scuola, una biblioteca e a donare alle donne la speranza e gli strumenti necessari per contrastare le ingiustizie. Boge ha trasmesso il coraggio, la forza di non arrendersi mai, di lottare fino alla fine per ottenere ciò che si desidera, per vedere riconosciuta la tutela dei propri diritti. Ha insegnato a dar voce alle proprie idee, a non lasciarle morire, a renderle concrete nonostante tutto.

Lo scorso 2 novembre a Los Angeles si è spenta, all’età di 66 anni (anche se non si conosce realmente la sua data di nascita). Non hanno smesso di vivere il suo coraggio, la sua tenacia, i suoi valori e soprattutto le sue idee e la sua voglia di cambiare la condizione delle donne etiopi.


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