Lo sbarco che cambiò il mondo

Di Giuseppe Sollami – La storia ci insegna che ci sono date che rimangono impresse nella storia di tutta l’umanità: una di queste è il 20 luglio del 1969, il giorno in cui tre astronauti americani, Neil Armstrong e Buzz Aldrin (effettivamente scesi sul suolo lunare) e Michael Collins (pilota del modulo di comando, in orbita) misero piede su un territorio ben visibile dalla Terra ma fino ad allora inesplorato: la Luna, il nostro satellite naturale.

Un successo per il mondo intero, che segna l’inizio di una nuova era. Un’era fatta di innovazioni su innovazioni, in campo aeronautico e aerospaziale: il Concorde, le missioni senza astronauti sulla superficie di Marte, le esplorazioni alla periferia del nostro sistema solare. L’era che segna l’inizio della globalizzazione, nel giorno in cui le televisioni e le radio di tutto il mondo trasmettono la celebre frase pronunciata da Armstrong un attimo dopo avere messo piede sul suolo lunare: “That’s one small step for a man, but a giant leap for mankind!”

Fu un successo per la nazione che spinse i suoi tre concittadini fin sopra il suolo della Luna: gli Stati Uniti d’America, che fino ad allora erano rimasti un passo indietro nella guerra con l’Unione Sovietica per il dominio dello spazio. Infatti, Mosca aveva già inviato un uomo in orbita attorno alla Terra nel 1961 con il modulo Vostok 1 (Jurij Gagarin) e fino ad allora nessuno avrebbe mai immaginato che gli USA potessero vincere quel duello. Nessuno tranne il presidente John Fitzgerald Kennedy, che nel 1961 affermò davanti al Congresso:

John Fitzgerald Kennedy

“Credo che questa nazione si debba impegnare a raggiungere l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e di farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Nessun progetto spaziale di questo periodo sarà più impressionante per il genere umano, o più importante per l’esplorazione spaziale a lungo raggio; e nessuno sarà così difficile e dispendioso da compiere. Proponiamo di accelerare lo sviluppo del veicolo lunare appropriato […] in un certo senso, non sarà solo un uomo ad andare sulla Luna”

Oggi, a 50 anni da quella missione, l’uomo si è posto come obiettivo mete ancora più impegnative, dallo sbarco di un equipaggio di esseri umani su Marte all’installazione di forme di vita vegetali sul suolo lunare, fino a un’ipotetica futura colonizzazione del satellite. Imprese che cinquant’anni fa potevano essere scritte solo nei libri di fantascienza ma che oggi, grazie anche e soprattutto a quei tre uomini incredibili, sono sempre più vicine alla realtà: da “First Man on the Moon” a “First Man on Mars”?


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Giuseppe Sollami

Scrivo di Cultura. Amo leggere saggi storici, politici e filosofici, giocare a tennis e a calcio. Tifoso del Milan e del Palermo.

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