Una vita per la politica: chi fu Angela Maria Guidi Cingolani

«Colleghi consultori, nel vostro applauso ravviso un saluto per la donna che per la prima volta parla in quest’aula. Non un applauso dunque per la mia persona, ma per me quale rappresentante delle donne italiane che ora, per la prima volta, partecipano alla vita politica del Paese». Queste le parole di Angela Maria Guidi Cingolani durante la Consulta Nazionale del 1945, pronunciando il primo intervento in assoluto da parte di una donna in un’assemblea democratica nel nostro Paese.

Nata a Roma nell’ottobre del 1896, si laurea presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli in lingue e letterature slave, collaborando con giornali quali l’Avvenire d’Italia e il Corriere d’Italia.

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Don Luigi Sturzo

Molto vicina al mondo cattolico, ebbe contatti con Luigi Sturzo che chiese la sua collaborazione all’interno dell’Opera per l’assistenza civile e religiosa degli orfani di guerra: fu proprio questo incontro con Sturzo che spinse la Cingolani a dedicarsi ancor più attivamente alla politica, divenendo la prima donna ad avere la tessera del Ppi.

Convinta sostenitrice della funzione importante della cooperazione, pose particolare attenzione alle scuole di lavoro femminili, dando vita a fondazioni e cooperative che potessero essere d’aiuto all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro.

Durante il periodo del fascismo partecipò alle riunioni clandestine dei popolari, e qui conobbe il suo futuro marito, Mario Cingolani, vedovo e padre di tre figli, influente esponente dell’Azione cattolica, ex parlamentare del Ppi e figura di spicco della Democrazia cristiana nella futura Assemblea costituente del 1946. Insieme al marito, ospitò nella propria casa durante il periodo della Resistenza il Comitato di liberazione nazionale, organizzò aiuti per i fuggiaschi e i perseguitati e fu un punto di riferimento per gli antifascisti cattolici romani.

Nel 1944 fu investita del ruolo di delegata nazionale del Movimento femminile e tra il 1944 e il 1946 si dedicò alla sua organizzazione, impegnandosi soprattutto nell’attività di sensibilizzazione e formazione delle donne in politica, con seminari specifici dedicati proprio al nuovo ruolo di cittadine attive.

Nel 1946 divenne una delle ventuno donne elette alla Costituente e partecipò ai lavori della Commissione lavoro e previdenza; fu, inoltre, la prima donna a ricoprire la carica di sottosegretario in un ministero (precisamente sottosegretario all’Artigianato nel ministero dell’Industria e Commercio) durante il governo De Gasperi.

Il suo impegno nella protezione e valorizzazione delle donne si vide anche nell’aver fondato, nel 1950, insieme a Lina Merlin, Maria De Unterrichter Jervolino e altre, il Comitato Italiano di difesa morale e sociale della donna (Cidd), di supporto alla legge Merlin per offrire assistenza a tutte quelle donne che intendessero uscire dalla condizione di prostitute.

Copertina tratta da 150anni.it


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