Dalla Resistenza al Parlamento: la storia di Maria Agamben

Maria Agamben Federici, partigiana e antifascista, è stata una delle ventuno Madri Costituenti. Nacque in Italia, precisamente a L’Aquila, il 19 settembre del 1989. Si laureò in Lettere, divenne insegnante e successivamente giornalista. A Roma conobbe Mario Federici, famoso autore di opere teatrali, che sposò nel 1926 e col quale, durante il periodo fascista, si trasferì all’estero. Continuò a insegnare Lettere, dapprima a Sofia, poi in Egitto e, infine, a Parigi.

Nel 1939 tornò in Italia e iniziò ad occuparsi di politica iscrivendosi, in un primo momento, all’associazione Piazza Bologna, associazione mediante la quale veniva data assistenza a tutti coloro che venivano perseguitati per ragioni politiche. Nel 1943 prese parte alla Resistenza Italiana, movimento di opposizione politica e militare di stampo antifascista e antinazista.

Si occupò di previdenza sociale e lottò per la tutela dei diritti umani, in particolare di quelli economico-sociali dei lavoratori e delle lavoratrici, sottolineando gli aspetti relativi alla maternità, alla parità dei salari, alla parità di trattamento. Ma non si dedicò soltanto a questo. Infatti, fu a capo del CIF, Centro italiano femminile, fu delegata nazionale delle ACLI e fondò l’ANFE (Associazione Nazionale per le famiglie degli emigrati).

Il suo obiettivo era quello di riuscire ad assicurare una maggiore tutela dei diritti umani, in un contesto politico e sociale nel quale ciò sembrava quasi impossibile. Impossibile per le turbolenze dalle quali era caratterizzata l’Italia del tempo, per la frammentazione sociale, per la diversità di ideali sottesi ad un sistema politico tutt’altro che garantista e tollerante.

maria agamben

Nel 1946, esattamente il 2 giugno, venne eletta l’Assemblea Costituente e, contestualmente,  Maria Agamben venne eletta membro, ricevendo l’incarico di elaborare, insieme ad altre cinque donne (Nilde Iotti, Angela Gotelli, Lina Merlin e Teresa Noce) e ai membri della commissione speciale (denominata Commissione dei 75) il progetto di  Costituzione che da lì a poco sarebbe stato approvato. Fu componente dell’XII commissione lavoro e previdenza sociale, presieduta da Gustavo Ghidini, nonché della commissione d’inchiesta sulla disoccupazione.

Sebbene le donne elette all’Assemblea fossero soltanto 21 su 556 membri, il fatto stesso che fossero presenti e avessero voce in Parlamento fu un passo avanti in una società che fino a quel momento aveva rifiutato la parità di genere nel godimento dei diritti politici.

maria agamben

Maria Agamben scrisse anche un libro intitolato Il cesto di lana, col quale raccontò delle donne del dopoguerra, della condizione personale e familiare nella quale vivevano le donne del tempo, di ciò che subirono e di ciò che sognarono. Fondò il Comitato Italiano di Difesa della Donna e collaborò all’approvazione della Legge Merlin nel 1952, che prevedeva l’abolizione delle case chiuse.

Donna di grande intelligenza, temeraria, coraggiosa, disposta a mettersi in gioco in tutto e per tutto per riuscire ad affermare i suoi ideali. Una donna che ha lasciato il segno e che abbiamo il dovere di ricordare ogni volta che ci accingiamo a leggere la Costituzione e non solo.