Russia 2018: bilancio di un mondiale

Di Francesco Polizzotto – Calato il sipario su “Russia2018”, è tempo di tracciare un bilancio della manifestazione calcistica, svoltasi dal 14 giugno al 15 luglio.

Partiamo da chi, domenica scorsa, ha sollevato al cielo il trofeo, ovvero la nazionale francese, allenata da Didier Deschamps. A distanza di venti anni dal loro primo trionfo, i transalpini hanno nuovamente raggiunto il tetto del mondo, battendo in finale la Croazia col punteggio di 4 a 2. Da “Francia 1998” a “Russia2018”, dal talento di Zidane a quello di Mbappé “le jour de gloire est arrivé!”

2935442_xbig-lndBarthez, Thuram, Blanc, Desailly, Lizarazu, Karembeu, Deschamps, Petit, Zidane, Djorkaeff, Guivarch: questa la formazione titolare con cui la Francia, allenata da Aime Jacquet, giocò la finale mondiale nel 1998. Era domenica 12 luglio e con un perentorio 3 a 0 al Brasile campione uscente “les bleus” trionfarono per la prima volta nella storia. Didier Deschamps era il capitano di quella squadra, che avrebbe di lì a poco vinto anche gli Europei del 2000, battendo i nostri azzurri in finale.

Domenica scorsa, ancora una volta le jour de gloire est arrivé per Deschamps e i suoi calciatori, schierati così in campo nell’atto conclusivo contro i croati: Lloris, Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez, Kanté, Pogba, Matuidi, Mbappé, Griezmann, Giroud. Curiosità assoluta, confrontando le due squadre vincenti: quando il numero 10 del 1998 (Zidane) alzava la coppa, il numero 10 odierno (Mbappé) non era ancora nato!

In un torneo, orfano in partenza di Italia e Olanda e che ha visto le premature eliminazioni di Germania, Argentina, Spagna, Portogallo e Brasile, “les bleus” si sono aggiudicati con merito il successo finale. Con questa seconda affermazione mondiale, la Francia raggiunge Argentina e Uruguay nell’albo d’oro della competizione, allungando la striscia vincente delle squadre europee a quattro successi consecutivi (Italia 2006, Spagna 2010, Germania 2014) e aumentando il gap con le vittorie sudamericane (12 contro 9).

Sime+Vrsaljko+Marcelo+Brozovic+Argentina+vs+qkufE4K-1YElPassando dai vincitori ai vinti, ecco la brillante selezione croata, degli “italiani” Mandzukic e Perisic e della stella Modric (pallone d’oro mondiale). La squadra allenata da Dalic ha incarnato perfettamente lo spirito indomito della propria nazione, coniugando in campo tecnica e carattere e giungendo a un passo dallo storico trionfo. Migliorato comunque il già sorprendente terzo posto, ottenuto sempre ai mondiali francesi del 1998, in occasione della prima partecipazione assoluta come Croazia.

Medaglia di bronzo per il Belgio di Hazard, Lukaku e De Bruyne. Gli uomini di Martinéz, definiti “generazione d’oro belga”, per molti commentatori, hanno espresso il miglior calcio nel corso del torneo, ma hanno peccato di scarso senso tattico (ottavi contro il Giappone) e di inesperienza (semifinale contro la Francia). Menzione per l’estremo difensore Courtois, premiato come miglior portiere della manifestazione. Anche il Belgio, come la Croazia, ha migliorato il suo precedente record ai mondiali, cioè il quarto posto, raggiunto a Messico 1986.

Ai piedi del podio si è fermata l’Inghilterra, avendo perso contro il Belgio la finalina del 3°/4° posto; gli inglesi hanno espresso comunque il capocannoniere del torneo: Harry Kane, con 6 reti all’attivo.

La ventunesima edizione passa il testimone alla futura manifestazione mondiale, che si terrà in Qatar nel 2022. Sarà un torneo atipico anche perché si giocherà dal 21 novembre al 18 dicembre. La fase finale per l’ultima volta vedrà impegnate 32 squadre, dato che ai mondiali 2026 (già assegnati al trio Usa/Canada/Messico) si qualificheranno in 48!

Nelle ultime tre manifestazioni la squadra campione in carica è stata clamorosamente eliminata al primo turno. In vista di Qatar 2022, Deschamps e “les bleus” stanno già facendo gli scongiuri.


2 commenti

I commenti sono chiusi