Italia, ancora episodi d’intolleranza nei confronti di stranieri. Salvini minimizza: «nessun razzismo»

Di Mario Montalbano – Altro caso di razzismo nel territorio italiano. Questa volta, è accaduto a Partinico, in provincia di Palermo, vittima un senegalese di diciannove anni, richiedente asilo e ospite di una comunità.

Il ragazzo è stato insultato e aggredito mentre serviva ai tavoli del bar in cui lavorava. È l’ennesimo episodio d’aggressione di stampo razzista da quattro mesi a questa parte. Dai fatti di Macerata, con il raid organizzato da Luca Traini, è stato sempre più un crescendo, passando per la follia degli ultimi quarantacinque giorni che ha visto tra le vittime anche una bimba rom colpita dal proiettile di un fucile ad aria compressa a Roma. Tipologia d’arma utilizzata anche nei confronti dell’operaio di Capoverde centrato da un fucile a pallini nel vicentino, e del richiedente asilo guineano colpito al volto a San Cipriano d’Aversa, sempre con una pistola ad aria compressa.

SackoSoumayla

Senza dimenticare ancora prima la morte del giovane maliano, Sacko Soumalya ucciso a Vibo Valentia lo scorso giugno mentre stava prendendo da una fabbrica abbandonata del materiale per costruirsi una baracca. 

Un clima da Far West, su cui è intervenuto il capo dello Stato, Sergio Mattarella, con un monito, che, però, non sembra aver intaccato minimamente la strategia comunicativa e politica del ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Il leader della Lega, infatti, di fronte alle critiche piovute dalle opposizioni in merito agli ultimi fatti di violenza, ha voluto dire la sua, ritenendo il razzismo «un’invenzione della sinistra», e proseguendo con «gli italiani sono persone perbene, ma la loro pazienza è quasi finita. Io, da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città».

Che il rapporto dell’italiano medio con lo straniero potesse diventare giocoforza un tema di cui preoccuparsi lo si era capito da tempo. Ancora di più dopo l’affermazione di Lega e M5s lo scorso 4 marzo. Non che la paura per il migrante rappresenti in sé qualcosa di nuovo, visto l’uso fatto a scopo meramente elettorale negli anni passati, guarda caso sempre dalla Lega.

Ma, oggi, appare altresì evidente che gli scenari siano peggiorati, a maggior ragione che gli episodi d’intolleranza cominciano a ripetersi in modo regolare. Al punto da lasciar pensare che se non sia un reale problema, poco ci manca. A ben vedere, l’intolleranza comincia a essere un fattore non indifferente, per non dire dilagante in particolare sui social.

E quanto accaduto negli ultimi mesi in modo così crescente non può, certo, rappresentare una sorpresa. Il rischio, adesso, più che mai, risiede nella minimizzazione degli eventi, al di là che questa possa derivare da un’ideologia o semplicemente da un’apposita strategia elettorale.

Sarebbe auspicabile in tal senso, che il governo con i suoi ministri cominci a parlarne seriamente, magari senza aizzare ulteriormente i toni di uno scontro che rischia ogni giorno di sfociare in qualcosa di drammatico.


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