Tra Macron e Conte è tregua sui migranti, con Salvini un pò meno

Di Mario Montalbano – La crisi diplomatica scaturita dal caso della nave Aquarius tra Francia e Italia sembra essere in qualche modo rientrata. Almeno per ora. A certificare la tregua tra i due paesi, prima la telefonata della sera precedente, e poi l’incontro avvenuto venerdì, all’Eliseo, tra il presidente Emmanuel Macron e il premier italiano, Giuseppe Conte.

A Parigi, il confronto ha visto strette di mano, volti distesi e soprattutto dichiarazioni in qualche modo convergenti sul tema dei migranti con tanto di propositi di rivedersi in autunno per poter rafforzare una cooperazione anche in ottica comunitaria.

Macron ha ammesso nel suo discorso come l’Europa sia mancata sul fronte dell’immigrazione a danno del nostro paese, lasciato “solo” a gestire l’emergenza negli anni precedenti. L’auspicio, per il presidente francese, è quello di trovare «una soluzione comune» con l’Italia, per la riforma dell’eurozona, su cui Macron continua a spingere da tempo, e in particolare per una rivisitazione del tanto discusso regolamento di Dublino. Punto su cui il nostro presidente del Consiglio ha pienamente concordato, esprimendo la volontà di ridiscutere i termini dell’accordo, già nel corso della prossima presidenza austriaca.

Ma, in questo senso, come fatto trapelare dall’Eliseo, la proposta italiana andrebbe ancora affinata, anche nell’intenzione di voler avanzare l’istituzione di hotspot nei paesi d’origine e di transito degli immigrati. Una proposta, quest’ultima, su cui sempre dall’Eliseo non è pervenuto alcun impegno comune né alcuna conferma a riguardo. A dimostrazione insomma, che al di là delle parole di circostanza, la strada da percorrere per una effettiva cooperazione tra Italia e Francia resta ancora lunga.

E lo è, a ben vedere, rileggendo tra le righe delle dichiarazioni dei due protagonisti. Quelle di Macron, il quale dopo aver solidarizzato con Conte, ha voluto minimizzare l’emergenza dichiarata dal nostro governo nei giorni del caso Aquarius, evidenziando come il numero degli arrivi in Italia nell’ultimo anno si sia ridotto, diversamente che in Francia.  Così come il presidente francese non ha perso occasione per rispondere alle accuse dei giorni scorsi di Matteo Salvini, rimarcandone il ruolo, a suo dire, secondario da ministro degli Interni, nella discussione in ambito comunitario del tema immigrazione.

Dichiarazioni pesanti, a cui non si è sottratto per certi versi neanche lo stesso Conte, il quale a tal proposito, non ha perso tempo e prendendo le difese di Salvini ha sostenuto di trovarsi «in piena condivisione» con lui. Nonostante il rientro “formale” della crisi diplomatica, quindi, la frattura tra Italia e Francia, dal punto di vista sostanziale sul tema dei migranti appare tutt’altro che superata.

La solidarietà e la vicinanza mostrate da Macron e Conte potrebbero risultare alla fine inutili a fronte delle posizioni rigide di Matteo Salvini, troppo distanti da quelle comunitarie e al contempo troppo vicine a quelle dichiaratamente anti-accoglienza dei paesi cosiddetti Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia).


1 commento

I commenti sono chiusi