Addio a Ronald L. Ermey, lo spietato sergente più amato di sempre

Di Marco Tronci – Nessuno dimenticherà il duro e rigido Sergente Maggiore Hartman in “Full Metal Jacket”, interpretato magistralmente da Ronald Lee Ermey, venuto a mancare questa notte all’età di 74 anni per le complicazioni di una polmonite.

A darne notizia il suo storico agente Bill Rogin, che su Facebook scrive: «C’è una frase che lo ha reso famoso in Full Metal Jacket. E’ il credo dei fucilieri. “Questo è il mio fucile. Ce ne sono tanti, ma questo è il mio”. Ci sono tanti Gunny, ma questo era il nostro».

Gunny – da Gunnery Sergeant cioè Sergente d’Artiglieria – era il suo soprannome, a seguito del grado conseguito sotto le armi. Infatti Ronald prestò realmente servizio nel Corpo dei Marines, scelta quasi obbligata visti i suoi continui problemi con la giustizia. Una volta divenuto istruttore, fu mandato per circa un anno in Vietnam e in Giappone, per poi congedarsi nel 1972 a seguito di problemi di salute. Pochi anni dopo il congedo comincerà la sua carriera cinematografica che lo vedrà vestire quasi sempre l’uniforme.

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La sua prima apparizione sul grande schermo avverrà nel 1978 con “The Boys of Company C” mentre l’anno successivo interpreterà un elicotterista nel film “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola. Ma la sua fama è dovuta proprio al ruolo del Sergente Maggiore Hartman interpretato nella celebre pellicola di Stanley Kubrick del 1987, dove Ronald fu inizialmente chiamato come assistente tecnico. La parte gli fu affidata dopo che Kubrick visionò alcuni video in cui Ermey addestrava le sue reclute così da togliere qualsiasi dubbio al regista. Kubrick gli consentì inoltre di scriversi i propri dialoghi e di improvvisare sul set.

Dall’87 in poi le sue interpretazioni aumentarono senza sosta fino agli anni più recenti; dal grande schermo alla Tv, dai videogiochi fino a prestare la sua voce per alcuni cartoni animati. Fra i film più noti ricordiamo: Missisipi Burning (1988), Toy Soldiers (1991), Seven (1995), Non aprite quella porta (2003), mentre serie Tv come Lock n’ Load, GunnyTime e Military Makeover hanno riscosso un discreto successo soprattutto negli States.

Fuori dai riflettori Gunny non aveva mai del tutto lasciato la vita militare; era impegnato in diversi tour per alzare il morale delle truppe americane in missione, oltre a partecipare a numerosi raduni dei Marines.

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Indimenticabile la frase in Full Metal Jacket con cui accompagna le sue reclute al loro giuramento, probabilmente una delle più significative e molto attuale, oggi più che mai: «Un marine può morire. Siamo qui per questo. Ma il Corpo dei Marines vivrà per sempre e questo significa che voi vivrete per sempre!». Semper Fidelis Ronald.