Le relazioni franco-tedesche ieri, oggi e domani

Di Francesco Polizzotto – L’amicizia franco-tedesca è un dono prezioso ereditato dalla storia. Per celebrare il 55°anniversario del trattato di cooperazione franco-tedesca o “Trattato dell’Eliseo”, l’Assemblea Nazionale e il Bundestag proclamano il loro impegno in questa amicizia al servizio dell’Europa. Attraverso questa risoluzione comune, le due assemblee sostengono il rafforzamento della cooperazione bilaterale tramite l’attuazione di progetti concreti. Francia e Germania sono tra i Paesi più strettamente collegati, sia politicamente che socialmente: il Trattato dell’Eliseo rappresenta sia l’impegno che il simbolo di questa amicizia sempre più stretta. Per consolidare questa amicizia, l’Assemblea Nazionale e il Bundestag invitano i loro governi a rinnovare il Trattato dell’Eliseo: questo nuovo trattato estenderà il Trattato originale e approfondirà la nostra partnership. Infine le due assemblee ricordano che l’amicizia franco-tedesca è alla base del processo di integrazione europea ed è inseparabile da essa”.

Questi sono i passaggi più significativi del preambolo alla risoluzione comune con la quale l’Assemblea Nazionale francese e il Bundestag tedesco rilanciano il partenariato sancito cinquantacinque anni fa con la stipula del Trattato dell’Eliseo. Firmato il 22 gennaio 1963, il Trattato dell’Eliseo si inserisce in un processo di riavvicinamento iniziato nel dopoguerra tra la Francia e la Germania ed apre l’epoca dell’istituzionalizzazione delle relazioni bilaterali.

Legando Francia e Germania in un rapporto di amicizia e di collaborazione per quanto concerne gli affari esteri, la difesa, l’istruzione e la gioventù, il Trattato propone un nuovo modello d’intesa e crea una dinamica senza precedenti. Il suo dispositivo, concepito per permettere delle consultazioni regolari ed un riavvicinamento delle posizioni tra le “nemiche ereditarie” rende le “couple franco-allemand” il vero motore della costruzione europea.

La firma del Trattato risponde ad una logica differente per Charles De Gaulle e Konrad Adenauer, rispettivamente Presidente della Repubblica francese e Cancelliere federale tedesco. De Gaulle vede nell’approfondimento della cooperazione con la Germania un modo per fare avanzare il suo progetto di un’Europa indipendente dalle due superpotenze, ma anche per garantire l’influenza politica e il prestigio della Francia. Adenauer, dal suo canto, auspica la possibilità di rinsaldare l’integrazione della Repubblica federale tedesca nella comunità occidentale, mantenendosi nel campo dell’alleanza atlantica.

Pur partendo da interessi diversi, De Gaulle e Adenauer riescono a convergere verso uno scopo comune: rendere perenne la cooperazione franco-tedesca. Istituzionalizzando tale cooperazione, essi si sono spinti ben oltre i loro rispettivi mandati politici. Dal Trattato dell’Eliseo deriva infatti l’obbligo di concertare ogni sorta di decisione. La cooperazione tra Francia e Germania deve perseguirsi indipendentemente dalle fluttuazioni politiche e dal tipo di legame o relazione tra i dirigenti dei due Paesi.

Il Trattato definisce in effetti un ampio assetto di concertazione sistematica tra i governi francese e tedesco. Esso dispone che i capi di Stato e di governo si riuniscano ogni volta che si reputi necessario ed almeno due volte l’anno. Obbliga altresì i ministri degli Affari Esteri a riunirsi ogni tre mesi così come i loro colleghi della Difesa e dell’Istruzione. In entrambi i Paesi una commissione interministeriale ha l’incarico di seguire da vicino i problemi della cooperazione, coordinando a tal fine l’azione dei ministeri interessati e presentando dei rapporti periodici sullo stato dell’intesa franco-tedesca.

Il sistema di concertazione stabilito dal Trattato ha sovente incoraggiato Francia e Germania ad avvicinare le loro posizioni, promuovendo iniziative condivise al servizio dell’Europa. Esso ha inoltre determinato la nascita di importanti amicizie personali tra i dirigenti dei due Paesi, al di là delle diverse appartenenze politiche tra presidenti francesi e cancellieri tedeschi. 

A distanza di cinquantacinque anni dal Trattato dell’Eliseo, in quali condizioni si trovano le relazioni franco-tedesche? Il legame tra Francia e Germania è stato fondamentale per la promozione dei principali appuntamenti dell’integrazione del vecchio continente: dalla CECA alla CEE, dal “serpente monetario” allo SME, fino ad arrivare al Trattato di Maastricht e all’adozione dell’Euro. Occorre tuttavia sottolineare la distanza tra la temperie storico-culturale all’interno della quale era nato quel rapporto privilegiato e le dinamiche sottostanti l’attuale quadro politico-diplomatico, sia a livello comunitario che internazionale. Non solo i termini del rapporto tra Francia e Germania sono stati chiaramente rinegoziati, ma è notevolmente mutato il livello d’influenza che i due Paesi possono esercitare nel contesto odierno. 

Lo scenario post Brexit vede l’Unione europea a 27 membri al cospetto di sfide complesse, per far fronte alle quali servono coraggio e lungimiranza. Gli appuntamenti elettorali del 2017 (Olanda, Francia, Austria, Germania) hanno messo a dura prova la tenuta dell’edificio comunitario, senza però scalfirne la struttura. In particolare Francia e Germania escono dalle loro rispettive consultazioni in maniera del tutto differente.

Emmanuel Macron ha sbaragliato la concorrenza, approfittando del tracollo dell’intero sistema partitico della Quinta Repubblica francese. Angela Merkel si è trovata invece alle prese con lunghe ed estenuanti trattative per cercare di dare un governo stabile al Paese. Nonostante le attuali dinamiche di politica interna siano divergenti, le relazioni tra Francia e Germania aspirano a rinsaldarsi e l’impegno assunto nella risoluzione comune dall’Assemblea Nazionale e dal Bundestag è per un nuovo Trattato dell’Eliseo entro il 2018. 

Numerose sono le aree di intervento sulle quali si baserà questo nuovo trattato: approfondimento della cooperazione transfrontaliera, spazio economico franco-tedesco e mercato interno europeo, ruolo di sprone nella protezione del clima, azioni comuni su migrazione e per l’integrazione, consultazioni dei cittadini sul futuro dell’Europa, mercato unico dell’energia, impulsi per un’unione digitale, mezzi comuni per l’Unione economica e monetaria.

22 gennaio 1963/22 gennaio 2018: al di là dei cambiamenti di contesto e delle fluttuazioni continentali e globali, le relazioni franco-tedesche continuano a godere di buona salute.


1 commento

I commenti sono chiusi