Il Caffè e l’Opinione | Perché la comunicazione (nell’era social) è la fine della politica

Di Simone Bonzano – “Il dogma dell’austerità tedesca va superato”. Così il vice-Presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo del Movimento 5 Stelle, risponde ai timori espressi dal Commissario europeo per gli Affari Economici Pierre Moscovici sull’eventuale sforamento del 3% fra rapporto Deficit/PIL avanzato dal leader 5 Stelle Luigi di Maio.

Un timore che Castaldo, come Di Maio, rispedisce al mittente su Repubblica sottolineando come l’Italia – leggasi: il governo a 5 Stelle – debba mettere in campo misure di investimento pubblico che superino i parametri europei.

Superare i parametri. L’idea è semplice: l’Italia ha bisogno di crescere e può farlo finanziando la crescita con denaro pubblico, investimenti, fatti “in perdita” (superando il pareggio di bilancio), i quali verranno compensati sul medio-lungo periodo dall’aumento del PIL, del gettito fiscale, e dei consumi, su cui lo stato riscuote l’IVA.

A questo il M5S carica, tramite il superamento dei parametri, un forte superstrato comunicativo. Fare investimenti è una materia di politica-economica che attiene ad un governo, farlo andando oltre i trattati europei non è progetto politico, ma una mossa di comunicazione elettorale compiuta tramite termini chiave che possano “muovere l’audience” prescelta. Continua a leggere su Il Caffè e l’Opinione…

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