Scomoda e affatto incline ai compromessi: ecco chi era Daphne Caruana Galizia

Di Eloisa Zerilli – «Ci sono criminali ovunque io guardi ora. La situazione è disperata» – scriveva Daphne Caruana Galizia a chiusura dell’ultimo pezzo pubblicato nel suo blog Running Commentary.

L’ultimo aggiornamento l’aveva fatto alle 14.35, pochi minuti prima di saltare in aria a bordo della sua Peugeot 108, a pochi metri da casa sua. E adesso quella frase suona quasi profetica.

Era un personaggio scomodo e affatto incline ai compromessi la più nota blogger e giornalista investigativa maltese. Così conosciuta al punto da essere inserita da Politico, uno dei più influenti giornali online americani, nella lista dei 28 personaggi che stanno scuotendo l’Europa.

Nonostante fosse spesso zittita dalle autorità, Caruana Galizia pubblicava le inchieste sul suo blog, servendosi di uno stile diretto, che non faceva sconti a nessuno: nel mirino delle sue inchieste c’erano anche numerosi politici e affaristi.

Nata a Sliema, una cittadina non molto distante da La Valletta, la giornalista aveva 53 anni e viveva a Bidnija, piccolo borgo al confine con Mosta, a poca distanza dal luogo dell’esplosione. Era sposata con un avvocato, Peter Caruana Galizia, con cui aveva tre figli. La sua carriera era iniziata nel 1987 con il lavoro per l’edizione domenicale del Times of Malta. Poco dopo era diventata co-direttore e poi editorialista del Malta Independent e dirigeva, tra l’altro la rivista Taste&Flair.

A proiettarla al centro dell’attenzione del grande pubblico era stato proprio il suo blog Running Commentary, nel quale era di recente apparso un post sulla testimonianza in tribunale di Simon Busuttil, leader del partito nazionalista maltese e dell’opposizione, nel processo che vede coinvolto Keith Schembri, capo dello staff di Joseph Muscat, esponente del partito laburista.

Accusato di corruzione, Schembri era stato coinvolto in prima persona nello scandalo dei Panama Papers, il fascicolo riservato digitalizzato che fornisce informazioni dettagliate su oltre 214 mila società offshore e include le identità degli azionisti e dei manager. In una delle sue inchieste più recenti, Caruana Galizia aveva anche lanciato ombre su Michelle Muscat, moglie del Primo Ministro, accusata di essere la beneficiaria di una società, con sede a Panama, che muoveva ingenti quantità di denaro su conti bancari in Azerbaijan.

La passione per la sua professione aveva superato la paura: la blogger si era occupata anche dell’inchiesta internazionale sui MaltaFiles, secondo la quale proprio Malta sarebbe diventata un paradiso fiscale all’interno dell’Unione europea. Nel corso degli anni, Caruana Galizia era diventata una figura di riferimento del giornalismo investigativo maltese. Secondo la stampa, la donna, 15 giorni prima del tragico evento, aveva denunciato alla polizia di aver ricevuto minacce di morte.