Informazione su scala globale per sapere dove va il mondo

Di Francesco Polizzotto – La scelta di intitolare l’editoriale con gli hashtag che spesso hanno accompagnato gli articoli del nostro sito serve a ribadire quella che è la mission del nostro progetto.

Nell’epoca delle fake-news e della crisi della carta stampata, appare sempre più complesso offire un prodotto che non risulti vittima della scomparsa dei fatti in favore delle opinioni. La costante trasformazione delle modalità comunicative e l’adeguamento dei criteri di notiziabilità alle dinamiche dell’odierno panorama giornalistico, impongono responsabilità sempre più gravose per quanti a vario titolo fanno Informazione.

Quali sono le notizie che meritano davvero di essere pubblicate? L’interrogativo per eccellennza del giornalismo ha una storia ultracentenaria, dato che la frase “All the News That’s Fit to print” comparve per la prima volta sulla pagina degli editoriali del “New York Times” il 25 ottobre 1896, per poi essere spostato in prima pagina il 10 febbraio 1897.

Le sette parole più famose del giornalismo americano (e non solo) furono coniate da Adolph S.Ochs, che del giornale era proprietario e direttore. Il senso della frase può essere tradotto come “Tutte le notizie che vale la pena stampare” ma la trasposizione del termine “fit” mantiene una sfumatura generica ed imprecisa; potrebbe infatti essere reso anche con “Tutte le notizie che possono essere stampate”. Il motto, al netto dell’ambiguità del suo significato, è diventato una vera e propria dichiarazione di intenti senza tempo, un autentico grido di guerra per l’onestà di quanti fanno informazione.

“Informazione su scala globale per sapere dove va il mondo” è il caposaldo della nostra avventura, la stella polare che ci guida da quel febbraio 2016, che sembra a volte vicino ed altre volte lontano. Abbiamo provato a coniugare i nostri studi con le nostre passioni, creando quel mix di politica internazionale e giornalismo, che ha rappresentato lungo questi mesi la ragion d’essere di Eco Internazionale. Articoli d’analisi, rubriche specifiche, dossier tematici, news quotidiane: un cocktail appetitoso servito per cercare di soddisfare i gusti sempre più esigenti del nostro unico padrone, il lettore.

Fare chiarezza nell’attuale global disorder è un compito alquanto difficile e da studenti di “Relazioni Internazionali” lo affrontiamo in maniera critica e mossi dalla voglia di imparare, senza la pretesa di fornire quelle spiegazioni esaustive che spesso neanche i sedicenti esperti sono capaci di dare. Seguendo il metodo del learning by doing stiamo portando la nostra associazione culturale (prossima al primo anniversario della sua registrazione) ad assumere tutte le caratteristiche della redazione giornalistica.

Consapevoli di dover fare ancora tanta strada ma altrettanto convinti delle potenzialità del nostro gruppo (molte ancora non espresse), consci che il percorso da affrontare sarà pieno di insidie ma sicuri delle nostre capacità di oltrepassarle, ci approcciamo ad una fase cruciale per il nostro progetto. I prossimi mesi, le prossime attività culturali e le prossime scelte associative avranno grande rilevanza per la nostra realtà. Resteremo fedeli ai principi fondamentali con cui abbiamo iniziato in quel febbraio 2016: indipendenza da logiche partitiche, pluralismo delle posizioni, eterogeneità del nostro gruppo di lavoro. Di questa linea editoriale non dobbiamo (né vogliamo) cambiare una sola virgola.

Continuate a seguirci: faremo “informazione su scala globale per sapere dove va il mondo” ancora a lungo!