Ottava edizione del Festival del Lavoro, tra nuove sfide e criticità

Di Giuseppa Granà – Si terrà a Torino l’ottava edizione del Festival del Lavoro, dal 28 al 30 settembre presso il Lingotto Fiere. Torino simboleggia lo sviluppo industriale italiano, è la «culla dello sviluppo dell’industria fordista italiana ed il luogo dove ospiteremo il Festival del Lavoro è la sala presso la quale venivano montate le prime auto in catena di montaggio», spiega la Presidente del Consiglio Provinciale di Torino Luisella Fassino alla web tv consulenti del lavoro.

Il dibattito, nelle tre giornate, verterà su varie tematiche. Più precisamente, nella prima giornata del Festival si parlerà di flessibilità e occasionalità del rapporto di lavoro, fatto materiale e fatto giuridico, lavoro autonomo. Nella seconda giornata vi sarà un confronto dei consulenti del lavoro con gli ispettori del lavoro, si affronterà successivamente il tema del lavoro agile o smart working per come è stato tradotto dalla L.81 del 2017, nonché dei suoi limiti e delle sue opportunità e infine del Welfare aziendale. Nella terza, e ultima, giornata verrà discussa la questione relativa allo ius variandi nel Jobs act.

Per partecipare ai laboratori di lavoro, ovvero seminari tecnico-pratici tenuti da esperti della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e riservati a un massimo di 35 partecipanti, è necessario iscriversi mediante l’app “Festival del Lavoro”, che sarà scaricabile da App Store e Play Store dal mese di settembre.

Il Festival sarà un’occasione per un confronto costruttivo tra mondo accademico ed esperti della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, in merito alle ultime novità normative in materia di lavoro. Durante le “aule del diritto” verranno trattate anche le problematiche dal punto di vista della gestione e dell’organizzazione delle risorse umane all’interno del complesso aziendale, ai fini di una migliore competitività; in quanto la chiave del successo aziendale è racchiusa nel benessere dei propri dipendenti. Se, per esempio, vi è un clima coeso, se vengono rispettate le norme relative le ore di lavoro o quelle in merito alla salute e sicurezza sul lavoro ovvero il D.lgs. 81 del 2008, l’azienda non solo avrà successo ma il lavoratore avrà un ruolo centrale nel rapporto di lavoro.

Sebbene parlare delle criticità del mondo del lavoro e dei recenti interventi legislativi sia necessario, ciò non è sufficiente per ridare dignità al lavoro, ormai svuotato del suo valore con l’eccessivo ricorso a forme di lavoro non tipizzate dal nostro legislatore. Vi è stata, negli ultimi anni, una vera e propria fuga dal diritto del lavoro: si è passati dal prototipo del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tipologie di lavoro sui generis che si sottraggono dal campo di applicazione della tutela che caratterizza il rapporto di lavoro tipico. Inoltre, per contrastare il lavoro nero,  si è pensato ai nuovi voucher di lavoro “PrestO” e “Libretto di famiglia”, aventi lo scopo di garantire un compenso per Legge in presenza di prestazioni occasionali, limitando gli abusi e facilitare la tracciabilità delle prestazioni, a tutela tanto del lavoratore quanto del datore di lavoro per quanto concerne l’aspetto sanzionatorio. Possono ricorrere al primo, le piccole imprese, professionisti e PA; mentre il secondo è previsto per i privati. Essi sostituiscono i voucher, abrogati da marzo 2017.

Il Festival, grazie alla possibilità di confronto, farà emergere la necessità di riforme strutturali, che possano far fronte alla crisi occupazionale. Si prenderanno in esame i dati Istat relativi al periodo maggio-luglio 2017, dal quale emerge che il 37% dei giovani italiani è disoccupato, nonostante possegga una laurea. Ci si interrogherà sull’utilità, in termini di efficienza, dell’ alternanza scuola-lavoro, programma nato per ridurre le distanze tra i giovani e il mondo del lavoro. Creare le condizioni affinché vi sia uno sviluppo stabile e duraturo del Paese è uno dei temi centrali di questa ottava edizione del Festival. Si pone poi la questione centrale della previdenza complementare, intesa come strumento di tutela avente come scopo quello di costruire una rendita integrativa, in aggiunta a quella pensionistica pubblica, così da consentire ai lavoratori durante il pensionamento, un reddito che non sia molto inferiore a quello percepito durante la vita lavorativa, che possa assicurare indipendenza e autonomia.