I buoni propositi per la Palermo dei Giovani

Adesso è ufficiale. A un tiro di schioppo dalle elezioni amministrative, la vittoria del premio “Capitale Italiana dei Giovani” per l’anno 2017 a Palermo lancia un messaggio importante alla cittadinanza.

È il segnale che le associazioni vivono, o possono vivere, un momento di collaborazione con una giunta comunale, quella di Palermo, spesso al centro – e ancora oggi protagonista – di polveroni che vanno dalla gestione delle risorse alle misure per la viabilità. Il Capoluogo siciliano deve superare quella sfida rappresentata dalla distanza generazionale che si avverte tra l’amministrazione e le piccole e medie realtà sociali che lavorano sul territorio. Deve inoltre distribuire l’attenzione fra i giovani imprenditori, certo, ma anche fra quei giovani ai quali mancano alternative, istruzione, lavoro. Tutte tematiche discusse all’incontro per la premiazione che vede il passaggio di testimone di Capitale dei Giovani da Perugia a Palermo.

Si tratta di un richiamo alla positività e a una rinnovata autostima quello pronunciato dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando all’apertura della cerimonia di consegna del premio avvenuta alla Chiesa di San Mattia nel pomeriggio del 18 gennaio. Il primo cittadino ha infatti parlato della necessità di “essere orgogliosi e guardare anche le cose positive della nostra città” ricordando l’accoglienza che Palermo riserva ai migranti “come nessun’altra città di Italia fa, perché chiunque viene a Palermo diventa subito palermitano”. Parlando anche dell’aumento delle nuove imprese giovani in città, Orlando ha però aggiunto che “non è il caso di sentirci l’ombelico del mondo” e in proposito ha citato una frase di Pablo Picasso che recita “occorrono molti anni per diventare giovani”.

Non sono mancati i ringraziamenti per il raggiungimento del premio nazionale, che non è una medaglietta al lavoro svolto – e qui i riferimenti alle critiche improprie su “Palermo capitale della disoccupazione” non sono mancati – ma la fiducia in un progetto considerato meritevole di investimento. Si tratta cioè di una piattaforma di idee sviluppata da una serie di soggetti che hanno creduto nel capitale sociale giovane della Città e che hanno ottenuto l’appoggio della Giunta comunale. Si è sottolineato il ruolo attivo della Rete Pa-working, di tutti coloro che hanno partecipato a questo processo di costruzione progettuale nella rete di co-working, Città Educativa, Tavolo Povertà, Sos Ballarò, la Consulta delle Culture, il Festival dell’Ingegno, Lettere Migranti, Teatro dei ragazzi, Mondello Mia, Lisca Bianca, e molti altri attori sociali dalle associazioni studentesche ai centri aggregativi. Un movimento teso a “facilitare i percorsi e non a seguire una logica assistenzialista” come ha affermato l’assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla, in conclusione dei ringraziamenti.

Daniele Monteleone


 

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