Italia – Ue e il Patto di Bilancio

Il prossimo 1 febbraio la Commissione Europea si aspetta dal nostro Paese una risposta alla lettera con cui chiede una correzione dei conti dello 0,2%. Ed è proprio in questi giorni che il confronto – scontro tra Padoan e il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, responsabile del controllo sui bilanci nazionali, si fa più acceso.

Lo scontro formalmente nasce dalla richiesta del Premier Gentiloni di una maggiore flessibilità nel bilancio 2017 per le spese aggiuntive rese necessarie dai recenti disastri naturali che hanno colpito l’Italia centrale. Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan assicura che la risposta dell’Italia arriverà in tempo per il primo febbraio, come da richiesta, ma ha fatto intendere che se l’istanza di maggiore flessibilità dovesse essere negata, l’Italia potrebbe respingere la richiesta della Commissione di manovra correttiva del Pil e incorrere in un’infrazione.

Ma perché il controllo sui bilanci nazionali è così importante al punto da affrontare argomentazioni fredde legate all’austerity mentre ancora si piangono i morti delle diverse tragedie che hanno colpito il nostro Paese?

Il trattato sulla stabilità è stato denominato Fiscal Compact (Patto di bilancio) poiché le sue disposizioni chiave impongono disciplina e rigore nei bilanci nazionali, al fine di contrastare disavanzi e debiti eccessivi. In termini di politiche di bilancio, si è inteso perseguire la stabilizzazione dei conti pubblici e il ridimensionamento del debito sovrano in relazione al PIL. L’impatto sulle sovranità nazionali in materia di politica economica e di bilancio, è inevitabile soprattutto per gli Stati che soffrono di alto deficit o debito pubblico o peggio di entrambi[1]. Questo è il caso dell’Italia.

Quale strada intraprenderà il nostro Paese? Considerata l’instabilità governativa che si è creata all’indomani del referendum costituzionale dello scorso dicembre e l’incertezza aumentata dopo la sentenza della Consulta sulla legge elettorale, la decisione è ora tutta politica e non esclude l’andare incontro ad una procedura d’infrazione per debito eccessivo se questo dovesse risultare più conveniente ai fini elettorali. D’altra parte oggi, con il clima politico che si respira, sembra difficile trovare dei partiti disposti a sostenere una manovra correttiva vicini probabilmente ad un possibile voto. Se si decidesse invece di procedere con la correzione, di certo non potrebbe trattarsi di una manovra puramente contabile solo per soddisfare l’Ue, ma di misure ragionate all’interno della programmazione annuale del Def.

Sembrerebbe che Bruxelles, nonostante l’intenso lavoro di concertazione tra Padoan e Moscovici, non sia disposta ad ammorbidire la sua rigida linea. La Commissione Ue «ha già dimostrato che è al fianco dell’Italia e lo sarà sempre», ma le spese per i nuovi terremoti «non entrano nella discussione in corso», perché la Commissione è «pronta ad esaminarle» ma è «un’altra cosa quella che ci aspettiamo nella risposta» alla lettera, ha detto Moscovici[2].

Il primo febbraio sapremo quale sarà la conclusione di questa diatriba Italia – Ue, semmai una conclusione ci sarà. Nel frattempo sembra giusto fare delle osservazioni: è vero che il nostro Paese in questo momento sta affrontando delle grandi sfide che richiedono uno sforzo e un investimento considerevoli, una tra tutte, il continuo impegno sulle coste nel salvataggio e nell’accoglienza ai migranti. È vero anche che bisogna fare i conti con l’ostilità della Germania, che ha un peso altroché rilevante all’interno della Commissione Europea, nell’adottare un «libro bianco» di riforma con dentro un progetto di European safe bond, per evitare il fallimento di Stati o banche. Ma è altrettanto vero che l’Italia per anni ha goduto di un finto benessere costruito sul debito.

Piera Lazzano

[1] “I vincoli imposti dal fiscal compact ai bilanci nazionali”; Roberto Baratta, Università di Macerata –  17 settembre 2014

[2] “Scontro Italia-Ue sui conti, Moscovici: spese del sisma fuori da trattativa”; Giornale di Sicilia – 27 gennaio 2017