Siria, in corso l’evacuazione di Aleppo est

Da ieri mattina sono ripartiti i tentativi di evacuazione di Aleppo Est, la porzione di città ormai quasi completamente distrutta dai bombardamenti delle forze governative e degli alleati russi. I primi convogli di malati e feriti hanno lasciato Aleppo est e si dirigono verso i quartieri controllati dal regime del Presidente Assad.

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Abitanti di Aleppo est mentre lasciano la città, 15 dicembre 2016

Ci è voluto l’ennesimo accordo di cessate il fuoco, raggiunto nella notte tra Russia e Turchia per permettere che ciò potesse avvenire. Solo ieri erano ripresi i bombardamenti che avevano impedito l’applicazione del fragilissimo precedente accordo. I russi hanno accusato gli insorti di avere rotto la tregua, mentre fonti dei ribelli ne addossano la responsabilità a milizie sciite sostenute dall’Iran che combattono nelle file lealiste e alla stessa Teheran. Sul numero di civili da evacuare non ci sono notizie certe. Secondo le Nazioni Unite sono fino a 50mila persone, per le fonti locali 200mila. Ma tra i residenti che dovrebbero partire molti temono rappresaglie da parte delle forze lealiste anche su oppositori non armati o semplici cittadini. Oltre ai civili a dover evacuare sono ancora 5.000 miliziani e le loro famiglie. Per quanto riguarda le forze ribelli, secondo l’accordo russo-turco, dovrebbe essere garantito il passaggio verso altri territori controllati dagli insorti.

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Un bambino in autobus durante l’evacuazione di Aleppo est. Sul finestrino c’è scritto in arabo “un giorno torneremo”, 15 dicembre 2016

Nei giorni che hanno preceduto il cessate il fuoco, le Nazioni Unite hanno denunciato l’uccisione da parte delle forze lealiste nei quartieri orientali della città, di un centinaio di persone in pochi giorni, anche donne e bambini, e l’Unicef aggiunge che centinaia di bambini sono rimasti intrappolati sotto le macerie di un palazzo bombardato. Tante sono poi le testimonianze di giornalisti locali, di semplici civili che raccontano i rastrellamenti, violenze, stupri, esecuzioni sommarie che continuano ad avvenire in città.

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«Con la liberazione di Aleppo i siriani hanno scritto la storia»: così il presidente siriano Assad in un video su Facebook ha ufficializzato la riconquista della città. «Ci sono momenti che trasformano il tempo in storia», ha continuato Assad, «noi diciamo prima di Cristo e dopo Cristo, noi valutiamo le situazioni politiche prima e dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Ora la conquista di Aleppo ha trasformato il tempo in storia». I toni trionfalistici del Presidente Assad trovano copertura nell’alleato russo, il vero playmaker nel conflitto siriano.

Resta il fatto che, al di là di chi trarrà vantaggio dalla riconquista della città, ad aver perso in questo conflitto è la comunità internazionale tutta che in silenzio è rimasta a guardare il massacro di un intero popolo e la distruzione di una civiltà.

Antinea Pasta