La risoluzione Onu che riconobbe la Palestina come uno stato

Di Francesco Polizzotto – Il 29 novembre 2012, con la risoluzione 67/19, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite concede lo status di osservatore permanente allo Stato di Palestina. Tale risoluzione conferisce allo Stato palestinese uno status equivalente a quello dello Stato della Città del Vaticano.

La risoluzione viene approvata con il voto favorevole di 138 Stati membri, 41 astenuti e 9 contrari. I Paesi membri dell’Unione europea non hanno avuto una posizione comune: Francia, Grecia, Irlanda, Italia e Spagna hanno espresso il loro appoggio alla risoluzione, mentre Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi hanno optato per l’astensione; la Repubblica Ceca ha votato contro. Tra i Paesi contrari a tale riconoscimento si segnalano Stati Uniti ed Israele, tra quelli favorevoli Cina e Russia. La risoluzione 67/19 permette alla Palestina di partecipare alle discussioni presso il palazzo di vetro, nonché chiedere di aderire ad altre agenzie specializzate delle Nazioni Unite.

Complesse e di varia natura sono le conseguenze dal punta di vista del Diritto Internazionale a seguito dell’approvazione della risoluzione 67/19. Esse riguardano principalmente: la questione del carattere statuale della Palestina, la partecipazione della Palestina ai trattati multilaterali, l’adesione della Palestina allo statuto della Corte penale internazionale (CPI) e la dichiarazione di accettazione della sua giurisdizione, l’adesione della Palestina allo statuto della Corte internazionale di giustizia (CIG) e la dichiarazione di accettazione della sua giurisdizione.

Per saperne di più si rimanda a «Conseguenze giuridiche dell’attribuzione alla Palestina dello status di osservatore presso le Nazioni Unite», Riv. Dir.internaz.,fasc 1, 2013, pag.100 ; Marina Mancini.