La Germania cerca soldati

Di Marco Tronci – La fine del Secondo conflitto mondiale ha comportato per la Germania una fase di declino su ogni fronte. Uno di questi è stato l’annullamento della propria forza militare; soltanto in tempi più recenti – a seguito della caduta del muro di Berlino – si è ricostituita un’armata nazionale sotto il nome di Bundeswehr, che comprende l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica.

2june_2007_188bDa circa 7 anni la Germania ha messo fine alla leva obbligatoria che ha accompagnato il Paese fin dagli anni ’50. Tale decisione – complice la piena occupazione giovanile e un totale disinteresse per la carriera in uniforme – ha comportato un brusco ridimensionamento dell’organico militare fino a raggiungere attualmente poco più di 170 mila unità. L’obiettivo è dunque quello di aumentare tali numeri nonostante una inefficace campagna di reclutamento governativa portata avanti in questo periodo.

Secondo il settimanale Der Spiegel il governo vorrebbe così incrementare le sue forze di almeno 20 mila unità entro il 2024 ma i cittadini tedeschi non sembrano interessati a tale iniziativa.

Mancano soldati ma soprattutto specialisti; da qui l’idea di reclutare in questi ruoli non solo tedeschi ma anche cittadini di altri Paesi dell’Unione Europea. I primi della lista sono i tanti polacchi, italiani e rumeni residenti da diverso tempo nel Paese, purché parlino un fluente tedesco. Nulla a che vedere insomma con quanto previsto dal governo francese e svedese dove si è optato per un ripristino della leva militare.

È ancora da capire se il progetto – che porta la firma del Ministro della Difesa Ursula von der Leyen e del Generale Eberhard Zorn, capo della forza terrestre tedesca (Heer) – va percepito come un primo tentativo di formare il tanto auspicato esercito europeo, i cui promotori sono Angela Merkel e il Presidente francese Emmanuel Macron.

Two_Bundeswehr_soldiers_fire_their_weapons.JPGUn’altra emergenza riguarda l’equipaggiamento e i veicoli militari in dotazione. L’iniziativa, infatti, prevede anche un incremento degli investimenti in ambito difesa, necessario per far fronte alle varie missioni internazionali in cui è impiegata la Germania e alle preoccupazioni provenienti dall’Est, a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia.

Le incertezze che ruotano attorno a questa manovra sono molteplici: non è ancora chiaro se l’esercito del “domani” si articolerà in Reggimenti di soli cittadini tedeschi e altri di soli stranieri, seguendo per certi versi l’inquadramento della Legione Straniera francese. Inoltre questo reclutamento potrebbe creare una concorrenza con le altre Forze Armate europee, viste le opportunità più appetibili rispetto a quelle del paese di appartenenza.


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