XII Giornata del contemporaneo: il “nuovo” e il male europeo

E’ giunta alla dodicesima edizione l’importante manifestazione che collega a distanza 24 musei del circuito AMACI (Associazione dei Musei di Arte Contemporanea in Italia) e circa mille realtà in tutta Italia. Per la Giornata del contemporaneo, che si svolgerà il 15 Ottobre – ogni giornata si è tenuta in un sabato del mese – è previsto l’ingresso gratuito in palazzi, gallerie e musei d’arte che risultano registrati e aderenti all’iniziativa.

L’evento ha, come ogni anno, l’obiettivo di portare l’arte del nostro tempo al grande pubblico, al maggior numero di persone possibile. Una spinta decisiva – una più che onesta motivazione – arriva dal costo irrisorio della visita, praticamente nullo: il solo spostamento verso il museo.

Si tratta di un “programma multiforme” dove si susseguono mostre, performance, laboratori e conferenze. Di anno in anno la Giornata del contemporaneo riesce a regalare al pubblico un’occasione per vivere da vicino la complessa e vivace esperienza dell’arte contemporanea. La manifestazione organizzata da AMACI è cresciuta a tal punto da essere considerata l’appuntamento annuale che ufficialmente inaugura la stagione dell’arte in Italia. 

Per questa edizione, i direttori dei musei associati hanno chiamato a realizzare l’immagine guida Emilio Isgrò, noto artista concettuale, pittore, scrittore e drammaturgo siciliano. Si tratta di un onore tributato a diversi artisti “bandiera”, di fama internazionale. Una pratica che prosegue il progetto, avviato dieci anni fa, di affidare a un artista italiano rappresentativo la creazione dell’immagine tematica – sembra quasi sbagliato discostarsi dalla definizione originale di guida dell’iniziativa artistica – che fa da faro della e per la manifestazione. Isgrò succede a personaggi di spicco come Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan, Paola Pivi, Luigi Ontani, Stefano Arienti, Giulio Paolini, Francesco Vezzoli, Marzia Migliora, Adrian Paci, e Alfredo Pirri.

Preghiera per l’Europa, è l’immagine creata appositamente per la Giornata del Contemporaneo. La creazione dell’artista mostra un’Europa cancellata, nascosta dai pesanti tratti neri che contraddistinguono lo stile di Isgrò, e che estende i suoi confini oltre a quelli dell’Unione Europea, abbracciando anche i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come testimoniano le linee che descrivono l’Africa settentrionale e l’Est(remo) europeo. Il “manifesto figurativo” è stato realizzato a marzo di quest’anno, prima del referendum che ha sancito la vittoria del Brexit nel Regno Unito. Nonostante ciò esprime già un senso di distaccamento graduale all’interno di una terra, quella europea, dilaniata già troppo e troppo spesso da conflitti intestini di ogni sorta. Eppure questa tensione allo sfaldamento sembra sempre continua e viva. Quella che possiamo definire volgarmente la “locandina” della manifestazione, vuole indirizzare a quella che sarà una riflessione sulle divisioni – geografiche, politiche, culturali – che oggi più che mai accendono dibattiti, muovono sentimenti e spinte nazionaliste che la storia sperava di aver lasciato indietro, nel passato.

Emilio Isgrò ha dichiarato in un’intervista i suoi intenti e la sua “idea guida” all’interno del contesto frammentato che l’Unione Europea sta vivendo: “La mia Preghiera per l’Europa non vuole suggerire sgomento e paura; ma offrire, piuttosto, la possibilità di un confronto con chi, al di qua e al di là del Mediterraneo, chiede alla terra dei tre monoteismi di sovrapporre il suo “volto umano” alla maschera atroce di un mondo troppo condizionato da guerre e da conflitti. Nessuno può illudersi che l’arte, da sola, possa cambiare l’universo ma certamente tocca agli artisti e alle formiche, cioè alle creature più fragili, esprimere quella forza oscura capace di mutare la disperazione in speranza. Per questo l’arte deve essere libera da condizionamenti ideologici e mercantili: per riacquisire la credibilità perduta agli occhi di chi ne ha veramente bisogno. È quando cominciamo a pregare tutti insieme che la preghiera diventa finalmente efficace. E il cielo si intenerisce ”.

Non è solo riflessione sull’Europa, ma è anche – e soprattutto – Arte. Il contemporaneo necessita più che mai di una valorizzazione e di una nuova fiamma che arda vigorosa nel Bel Paese che vide nascere i più grandi maestri che l’umanità intera abbia conosciuto, che da costoro vanta una invidiabile tradizione e, responsabilmente, se ne discosta per l’avanzare del nuovo, quello che sembra non arrivare mai. O, meglio, che esiste ma non viene (quasi) mai a galla.

Per conoscere le strutture che partecipano alla Giornata del contemporaneo è sufficiente collegarsi al sito dell’associazione AMACI e visionare tutti gli eventi previsti nelle città italiane.

Daniele Monteleone


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