Renzi come Lorenzo De’ Medici: chi sono i “pazzi” che vogliono fermarlo

Quando Lorenzo De’ Medici governava indisturbato Firenze, la città ebbe una crescita notevole sul piano commerciale e soprattutto per quanto riguarda le relazioni diplomatiche con le potenze europee.

Un periodo che si protraeva già dal primo Medici, Cosimo: il condottiero sempre raffigurato in sella a un asinello, a testimonianza della sua umiltà al potere – appunto, al potere ci si può far ritrarre come si vuole. A qualcuno non piaceva lo strapotere di Lorenzo, dalle nomine vescovili allo sfruttamento di terre eccedenti quelle accordate con il vicino Papato, fino ad arrivare alla minaccia economica della Lega Tripartita, l’alleanza di ferro tra Firenze, Milano e la Serenissima. Insomma, si organizzò una grande congiura, un “complotto internazionale” rimasto celebre come la congiura dei Pazzi per far fuori il Capo di Firenze. I mandanti erano tra i più illustri potenti del panorama politico italiano: il Papa Sisto IV, il Re di Napoli Ferdinando I, l’arcivescovo di Pisa Francesco Salviati e i Pazzi, altra facoltosa famiglia di mercanti di successo, tanto fortunati da avere, come i Medici, una propria moneta. Un elemento molto importante distrusse la riuscita della congiura: il forte consenso cittadino di cui godeva Lorenzo e il suo governo (e l’inettitudine dei due killer scelti per l’assassinio, due preti sprovveduti). Un fattore che giocò un ruolo importantissimo per spazzare via i nemici e ucciderli uno ad uno grazie a una feroce caccia all’uomo portata avanti dai Fiorentini.

In Italia non abbiamo complotti “interregionali” (ma abbiamo i complottisti!) e non abbiamo un tiranno a Firenze, ma una congiura dei “pazzi”. Un tentativo di impedire che il presidente del Consiglio, il fiorentino Matteo Renzi, accentri il potere verso l’esecutivo con la Riforma Costituzionale. Il grido di “Io voto No” si scontra con uno slogan molto efficace sul piano del movimento e del cambiamento, un fortissimo “Basta un Sì” stampato e appiccicato ovunque in questi ultimi mesi di campagna referendaria. Su questo piano, fa sorridere come il tifo per il tiranno fiorentino fosse “Palle, Palle!” (riferito allo stemma De’ Medici).

Cosa vogliono questi pazzi contro la Riforma portata in alto da Renzi? Prima con la bandiera del Governo, poi con la propria e ora con quella del futuro italiano, il referendum ha attraversato diverse fasi – e diversi ponti, alcuni ancora non costruiti – di personalizzazione ed eccessivo carico emotivo. Il voto positivo viene definito l’unica occasione per cambiare, ma i congiurati sono tanti e forti: si contano costituzionalisti, giuristi di ogni forma e provenienza (sembrano dei rari animali selvatici che sbucano fuori solo in queste occasioni!), direttori di alcune grosse testate nazionali – che non si tirano mai indietro dal polverone mediatico – e una quantità vicina a “quasi tutto il Parlamento”. I pazzi vogliono impedire che la scomparsa del Senato elettivo e la farsa dello Statuto delle opposizioni, insieme a tanti altri piccoli fattori lessicali e pratici più o meno rilevabili dall’elettore medio laureato in Legge, aumentino vertiginosamente la forza dell’Esecutivo. Perfino il buon vecchio Cosimo di questa stirpe appartenente allo stemma del Partito Democratico, Bersani, si sta rivoltando dalla tomba politica dove è stato deposto.

Due dei pazzi – ma nel senso più vero del termine – che spiegano a Renzi come fare una buona riforma, sono i due responsabili economici di governi e partiti diversi: Brunetta e Fassina. Uno dei principali strilloni e promotori della congiura è Marco Travaglio, più agguerrito che mai e che mai vorrebbe essere accostato alle due menti citate pocanzi. Per distruggere un nemico comune si sacrifica il proprio orgoglio e si mettono da parte le antipatie. Come si dice “il nemico del mio nemico è mio amico”. Ma come una gara ai 100m, saranno tutti pronti a scattare via da questa congiura il giorno successivo al Referendum costituzionale. Già se ne vedono di questi moderati e possibilisti, tra Cuperlo e D’Alema non si sa chi assomigli di più a un complicatissimo cruciverba.

Il problema di Renzi è che ad accoltellarlo non saranno nemici tanto lontani, a partire dalla sua minoranza democratica. E certamente non gode di un consenso tale da veder per strada i Fiorentini inseguire i traditori per impiccarli al Palazzo della Signoria. Ma alcuni “eretici” rischiano di essere linciati: Jacopo De’ Pazzi, uno dei congiurati più motivati contro i Medici, credendo di essere acclamato come un salvatore all’inno “Libertà! Libertà! ” fu aggredito dalla folla in piazza che del ritorno alla Repubblica non ne voleva neanche l’odore. E allora, Italiani! Siete la folla che vive nella beata agiatezza medicea o siete i congiurati che rivogliono la repubblica perduta?

Daniele Monteleone


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